Presso l’Amministrazione Provinciale di Teramo e la Regione Abruzzo è attualmente in fase di esame un progetto per la realizzazione di un impianto alimentato a biomasse, di piccole dimensioni (537 kw), presentato dalla Ditta Rolli Alimentari S.p.A..
Il progetto prevede che l’impianto sia realizzato nel Comune di Roseto degli Abruzzi nelle immediate vicinanze dell’argine del Fiume Vomano, in prossimità della sua foce.
La localizzazione dell’impianto appare totalmente errata e contrasta con gli strumenti di pianificazione esistenti.
L’impianto, infatti, dovrebbe sorgere all’interno di un’area di interesse bioecologico secondo il Piano Territoriale Provinciale (PTP) dove “non sono ammesse trasformazioni dello stato di fatto dei luoghi se non finalizzate al risanamento e restauro ambientale, alla difesa idrogeologica, alla salvaguardia e corretto uso delle risorse e dei valori biologici, ambientali e paesaggistici”: anzi, in tale area il PTP prevede addirittura che gli insediamenti già esistenti debbano essere rilocalizzati, per cui appare assolutamente fuori luogo ipotizzare lì la realizzazione di nuovi impianti.
Sempre il PTP individua l’area, che come tutte le foci dei fiumi ha forti valenze ambientali, come sito da sottoporre ad un “Piano d’area a matrice ambientale e paesistica”.
Ma non solo! Nel Piano Stralcio di Difesa Alluvioni (PSDA) l’area dove si vorrebbe costruire l’impianto è stata indicata come zona a rischio esondazioni.
Non sono passati molti mesi da quando la provincia di Teramo ha subito gravi danni a causa dell’alluvione: appare quindi paradossale che si continui a consentire la costruzione di manufatti in adiacenza di corsi d’acqua contribuendo poi ad aggravare i danni.
Del resto il Comune di Roseto degli Abruzzi ha una superficie di oltre 52 km quadrati: possibile che non si trovi un altro posto dove realizzare l’impianto? Tra l’altro il sito è abbastanza distante dallo stabilimento della Rolli, e quindi i prodotti necessari alla produzione del biogas dovrebbero essere trasportati con mezzi pesanti, necessitando, inoltre, della realizzazione di una strada con ulteriore danno ambientale.
Il WWF, che nelle scorse settimane ha già inviato una nota all’Amministrazione Provinciale di Teramo, chiede alla ditta ed agli Enti preposti al rilascio delle autorizzazione di individuare una diversa ubicazione dell’impianto, localizzandolo in aree non sensibili dal punto di vista ambientale e idrogeologico.