17.3.20

Riserva del Borsacchio: Guardia di Finanza sequestra autodemolizione “abusiva”


La Guardia di Finanza, nell’ambito di un’attività di prevenzione e repressione di violazioni in materia di polizia ambientale, ha provveduto a sequestrare un’area in piena Riserva naturale del Borsacchio per esercizio “abusivo” di attività di autodemolizione.
Su questo “impianto” erano state sollevate forti contrarietà da parte dei volontari della Riserva. Questo intervento delle Forze dell’Ordine è opportuno e conferma le preoccupazioni espresse più volte dalle associazioni che operano nell’area protetta.
Oltre all’aspetto giudiziario, che seguirà il suo corso anche per individuare le responsabilità, sarà necessario capire l’entità dei danni e procedere a bonificare l’area.
Nella zona antistante è stato delimitato da poco un tratto di spiaggia a tutela delle dune e delle specie, sia di flora che di fauna, che vivono in Riserva: la “Spiaggia del fratino e delle dune del Borsacchio”, nata grazie al permesso del Comune di Roseto degli Abruzzi e al lavoro dei volontari delle Guide del Borsacchio e WWF che hanno operato prima del blocco delle attività per il Covid-19.
Purtroppo nella Riserva esistono altre situazioni potenzialmente pericolose più volte segnalate, a partire dalle oltre 70 micro-discariche censite e comunicate agli organi competenti. Ma finora mancano gli interventi, mentre gli abbandoni di rifiuti proseguono.
Perdura l’ingresso di auto, moto e fuoristrada sul litorale con conseguente danneggiamento dell’habitat costiero.
Non manca l’abbandono di fusti di concimi e pesticidi nelle aree agricole e in alcune aree sono presenti stock di vernici e solventi abbandonati.
In altre aree minori, a poca distanza dal luogo del sequestro, ci sono auto e rottami abbandonati.
Il tutto è ancora più grave se si pensa che la legge istitutiva della Riserva Borsacchio, datata 8 febbraio 2005, fissa in 90 giorni il termine per avviare la gestione e adottare il Piano di Assetto Naturalistico (PAN), strumento essenziale per le attività di tutela e promozione dell’area protetta.
Esiste un PAN dal 2016, ma non è stato ancora presentato ufficialmente, mentre il Comitato di gestione nominato dal Commissario regionale, stante l’inerzia del Comune di Roseto degli Abruzzi, non è mai stato riunito per entrare in carica.
A dicembre è scaduto il bando per un “affidamento provvisorio”, in attesa del PAN, a cui hanno partecipato le Guide del Borsacchio con un progetto di rete con il WWF e altre associazioni, ma a distanza di oltre tre mesi non è stato ancora affidato l’esercizio provvisorio.
La Riserva Borsacchio ha la fortuna di avere una rete di volontari invidiabile, ma una scarsa attenzione delle istituzioni.
Ora, in questo periodo di difficoltà, si pagano le “non scelte” passate in materia ambientale: uno stallo così lungo ha penalizzato una collettività, a partire da chi vive e opera in riserva.
Si sono persi in questi 15 anni finanziamenti e progetti di sviluppo e tutela: un danno considerevole per Roseto degli Abruzzi e per tutta la costa.
Ora serve una svolta. Serve che il Comune proceda subito all’affidamento provvisorio per far superare almeno la stagione estiva, quanto mai difficile nell’attuale situazione emergenziale, e chiuda il procedimento di adozione del PAN avviando così una vera e propria gestione.
Il tempo delle chiacchiere è finito. Ora è il momento delle scelte: ogni attesa ulteriore è un danno per la collettività e per l’ambiente.