Una delle attività che il WWF Teramo porta avanti da anni è il recupero della piccola fauna in difficoltà.
Questi ultimi mesi, dalla
primavera ad oggi, sono stati caratterizzati da moltissimi interventi da parte
dei volontari WWF per aiutare gli animali in difficoltà. Sono molti i
cittadini, infatti, che segnalano al WWF animali selvatici feriti che
necessitano di cure.
Come sempre i primi casi critici
si sono registrati in primavera con l'arrivo dei migratori in città, che stanchi
dal lungo ed impegnativo viaggio, hanno avuto anche la sfortuna di
incorrere in qualche incidente. L’attività è poi proseguita con
il salvataggio di due faine che si erano rifugiate in pieno centro
cittadino, probabilmente stremate dalle basse temperature primaverili. Con
l'avanzare della stagione estiva le richieste di aiuto si sono succedute con la
media di una o due al giorno. Ora il problema è il freddo intenso che viene
annunciato e le nevicate invernali che rendono difficile procurarsi il cibo.
Con la collaborazione anche dei
volontari dell’Oipa, il WWF è intervenuto in tutta la provincia. È stato anche
organizzato, insieme all’Università degli Studi di Teramo, un ciclo di lezioni
per gli studenti della Facoltà di Veterinaria sulla fauna selvatica in città.
“Tutte le persone che ci hanno
interpellato hanno dimostrato una grande sensibilità e piena disponibilità a
collaborare con noi per salvare gli animali in difficoltà”, dichiara Donatella
Policreti del direttivo del WWF Teramo. “Tra le specie su cui ci siamo attivati
e che abbiamo rimesso in libertà, ricordiamo l’occhiocotto, il verzellino, il rondone,
il balestruccio, il merlo, la tortora, la gallinella d'acqua, la faina, il gabbiano
ed il pipistrello. Dobbiamo ringraziare tanti amici veterinari che, come sempre,
hanno prestato la loro opera gratuitamente: senza di loro i risultati non
sarebbero stati così incoraggianti. La Provincia di Teramo, purtroppo, a
differenza di quella di Pescara, non possiede alcun centro recupero. E le
situazioni nelle quali ci troviamo ad operare talvolta sono così complicate che
diventa impossibile raggiungere il presidio di Pescara. Comunque cerchiamo
sempre la collaborazione degli organi competenti, ad iniziare dal Corpo Forestale
dello Stato”.
Un’altra attività portata avanti
dal WWF è stata quella di fornire assistenza ed informazioni a coloro che
intendono proteggere i siti di nidificazione urbana delle specie
migratorie. In special modo per quegli edifici interessati da lavori di
ristrutturazione.
“I nidi sono tutelati da leggi
internazionali e nazionali”, prosegue Donatella Policreti, “e riteniamo che
tutte le Amministrazioni comunali dovrebbero dotarsi di ordinanze che, in
presenza di nidi, autorizzino eventuali ristrutturazioni negli edifici fuori
dal periodo di svezzamento. Sono molte le città che hanno adottato
provvedimenti del genere, da Firenze a Roma, da Modena a Città Di Castello, da Verona
a Casalecchio di Reno”.
“Siamo soddisfatti ed orgogliosi
della fiducia che tanti cittadini ripongono in noi” conclude Donatella
Policreti. “Il nostro unico rammarico è non essere riusciti, con i nostri
appelli, a salvare la vita al citello teramano. Avevamo avuto pareri di
specialisti che indicavano nella cattura e nel trasferimento
l'unico rimedio corretto per metterlo in sicurezza, purtroppo
si è preferito agire diversamente”.