9.4.10

Finalmente l'Area Marina protetta della Torre del Cerrano

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana di ieri, mercoledì 7 aprile 2010, è stato pubblicato il Decreto istitutivo dell’Area Marina Protetta "Torre del Cerrano", di fatto, il quarto Parco nazionale abruzzese. Questa volta però, unico caso in Abruzzo e nelle regioni limitrofe, si interessa del mare, del nostro amato mare Adriatico. L’Area Marina Protetta "Torre del Cerrano" è l’unica nel lato occidentale dell’Adriatico. Le uniche altre Amp italiane in Adriatico si trovano ai due estremi, Miramare a Trieste e Torre Guaceto nel brindisino, o in alto mare, come nel caso delle Isole Tremiti.
Era il lontano 1997, il secolo scorso, è proprio il caso di dirlo tanta è stata l’attesa, quando un piccolo gruppo di ambientalisti locali, predisposero un disegno di legge da presentare alla Camera dei Deputati con la proposta di un Parco che proteggesse l’area del Cerrano. L’approvazione da parte del parlamento arrivò subito e, con l’art.4 della legge n.344, nell’ottobre successivo, “Torre del Cerrano” entrò nell’elenco delle aree di reperimento per l’istituzione di un’Area Marina Protetta.
Ci sono voluti una dozzina di anni di lavoro intenso con gli Enti Locali che, con il passare degli anni si sono sempre più convinti della bontà dell’iniziativa. I Comuni di Pineto e Silvi hanno da principio avuto un approccio cauto e ragionato e poi, con una presa di coscienza che ha accompagnato la collettività tutta, sono arrivati ad essere i maggiori promotori dell’istituzione dell’Area Marina Protetta, con le due ultime amministrazioni addirittura premiate anche per questo coraggio nel più recente appuntamento elettorale. Due amministrazioni di differente orientamento politico, Pineto di centro-sinistra e Silvi di centro-destra che dimostrano come, se le cose si vogliono davvero fare per il bene della collettività è assolutamente inopportuno andare a trovare posizioni volutamente incompatibili.
Nel gennaio del 2008, rotti gli indugi, nella Conferenza Unificata Stato-Enti Locali i due Comuni avevano potuto portare l’approvazione del Decreto Istitutivo e, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l’8 febbraio successivo, si era costituito il Consorzio di Gestione tra i due comuni interessati, Pineto e Silvi, la Provincia di Teramo e la Regione Abruzzo.
La pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale ha però tardato oltre ogni pur benevola comprensione per un ritardo legato alla lentezza amministrativa. La caduta del Governo Prodi e la fase di incertezza che ne è seguita, ha interrotto un processo praticamente concluso e ormai giunto alle sue ultime battute. Il decreto firmato dal precedente Ministro dell’Ambiente è stato bloccato nella sua fase di definizione degli impegni economici e la macchina burocratica ha rallentato il suo cammino.
Ma la volontà locale di far bene non ha risentito di tali ritardi.
Dal 2008, gli Studi di gestione dei Comuni, i Seminari formativi per chi dovrà confrontarsi con questa nuova realtà, i Convegni e gli incontri con le categorie interessate, il Master dell’Università di Teramo appositamente organizzato a Pineto, i Campi di Archeologia Subacquea con l’Università di Roma svoltisi alla Torre, gli eventi cinematografici in Piazza, i Campi scuola per i bambini, moltissime sono state le iniziative che si sono susseguite a Pineto e Silvi, con l’apporto di tutte le maggiori associazioni di protezione ambientale nazionali così come dell’insostituibile coinvolgimento delle associazioni locali. Tutte le iniziative hanno registrato successi ben oltre le più rosee aspettative. Torre del Cerrano è divenuto il fulcro di un sistema di aree protette che si allarga all’intero Adriatico. Con la firma della “Carta di Cerrano” da parte di ben 19 aree protette adriatiche di 5 differenti paesi ed il coinvolgimento di più di 30 strutture di ricerca e di promozione locale, si è avviato un percorso di progettazione partecipata su finanziamenti di provenienza comunitaria che vede già sul tavolo ben sei progetti europei sui vari tipi di programma che si èavuto modo di individuare. Progetti per avviare uno sviluppo sostenibile e la conservazione del patrimonio naturale in uno degli angoli più belli del nostro Abruzzo e dell’Italia intera.
Localmente si è capito la risorsa enorme che si aveva a disposizione e l’averla saputa utilizzare per aiutare uno sviluppo locale rispettoso dei luoghi è stata la migliore scelta che si poteva compiere.
I Decreti pubblicati di fatto sono due. Il primo, istitutivo dell’area protetta, è il D.M. 21 ottobre 2009 che individua l’area, definisce i termini di conservazione, affida al Consorzio costituito da comuni, provincia e regione, la gestione dell’Amp e stanzia il primo budget di risorse economiche nazionali per il funzionamento: 250.000 Euro il primo anno e 100mila l’anno per gli anni successivi. Il secondo decreto, invece, il D.M. n.218 del 28 luglio 2009 è il Regolamento delle discipline consentite in termini di salvaguardia in attesa della definizione dei disciplinari più dettagliati da parte del Consorzio di Gestione dell’Area marina protetta “Torre del Cerrano”.
I tempi ora sono stretti ed il Consorzio non può aspettare per affrontare eventuali aspetti conflittuali per cercare di trovare delle soluzioni soddisfacenti per tutti. Ciò che va meglio definito con i regolamenti di esecuzione dell’Area Marina Protetta sono le modalità di pesca consentite,i sistemi di fruizione dell’area a mare e della fascia dunale costiera, i modelli di gestione delle attività turistiche e, soprattutto, i sistemi di funzionamento dello stesso organo di gestione.
Nel momento in cui, infatti, l’organo di gestione è già stato individuato nel Consorzio formatosi tra gli Enti Locali è sufficiente individuare le forme di funzionamento, seguendo quanto previsto nello statuto, per poter non solo affrontare le problematiche gestionali che si pongono immediatamente ma, anche soprattutto, per continuare con quell’intenso lavoro di promozione e valorizzazione che ha già portato risultati eccellenti.

Tratto da http://vallarola.blogspot.com/