22.11.07

Nuovo rapporto del WWF sull'impronta ecologica dell'Europa

Negli ultimi 30 anni le economie con tassi sempre in crescita dell'Unione Europea hanno raddoppiato la propria pressione sugli ecosistemi.
Secondo il rapporto del WWF “Europa 2007 – Prodotto Interno Lordo e Impronta Ecologica”, diffuso oggi a Bruxelles: la pressione sull’ambiente, nonostante gli avanzamenti tecnologici in questo campo, cresce ad un tasso superiore rispetto alla crescita della popolazione, creando così un deficit di risorse naturali per il resto del mondo e per le future generazioni.
Lo studio, realizzato insieme a Global Footprint Network, è stato diffuso in occasione della conferenza organizzata da Unione Europea, Parlamento Europeo, WWF, Club di Roma e Ocse dal titolo "Beyond GDP".
Oggi l'Europa vive al di sopra dei propri limiti. Se tutti i cittadini del mondo vivessero come un europeo, avremmo bisogno di 2,6 pianeti per avere sufficienti risorse per tutti e poter smaltire i rifiuti prodotti”.
Quello che oggi consideriamo sviluppo è cosa ben diversa da quello che il mondo e l’Europa si sono prefissati di perseguire, vale a dire uno sviluppo sostenibile. Questo perché le decisioni economiche di routine non tengono in alcun conto la spesa in capitale-natura.
Gli indicatori economici sono fondamentali, ma senza una contabilità ecologica non consentono di misurare il deficit ecologico prodotto dalla nostra crescita economica. È come se spendessimo i nostri soldi senza capire che in realtà stiamo liquidando il capitale naturale del pianeta.
Nell’Unione Europea solo Finlandia, Svezia e Lettonia si trovano ancora in uno stato di credito ecologico, avendo ancora a disposizione grandi riserve ecologiche che sono però sottoposte ad una crescente pressione. Tutte le informazioni su
www.wwf.it .