10.4.20

Salvafratino Abruzzo: non si ferma l'azione a tutela del simbolo della nostra costa


I volontari del WWF Abruzzo non abbassano la guardia sulla tutela del Fratino nemmeno durante l’emergenza. Diversi i fronti aperti nei giorni scorsi: dopo aver inviato una nota alle capitanerie di porto e alle aree protette costiere per chiedere attenzione nella fase successiva di riapertura al pubblico delle spiagge, si è intervenuti su altre due situazioni che mettono a rischio la specie.
Si è appreso dalla stampa che la Regione Abruzzo si appresta ad emanare un’ordinanza nella quale intende consentire a breve l’avvio delle operazioni di pulizia delle spiagge in vista di un eventuale riavvio della stagione balneare post emergenza CoViD-19. Comprendiamo la necessità di garantire lo svolgersi della stagione balneare non appena ve ne saranno le condizioni, ma non possiamo tacere di fronte a quella che potrebbe essere una strage per il Fratino, se non verranno adottate alcune misure atte ad evitare che le pulizie meccaniche delle spiagge possano comportare la distruzione di decine e decine di nidi.
È molto probabile che questo piccolo trampoliere stia avendo quest’anno un maggiore successo riproduttivo con conseguente diffusione anche in aree dove solitamente la sua presenza è ostacolata dalle normali attività antropiche. L’improvviso avvio delle operazioni di pulizia con mezzi meccanici comporterà quindi la distruzione dei nidi e delle uova presenti sul litorale.
Il WWF Abruzzo ha inviato una nota alla Regione Abruzzo e al Ministero dell’Ambiente per allertare su questa situazione, chiedendo che nella fase delle pulizie delle spiagge vengano rispettate le indicazioni delle linee guida per la tutela del Fratino.
Dichiara Filomena Ricci, Delegato WWF Abruzzo: “Nonostante le protezioni normative il Fratino registra da anni una consistente diminuzione in Italia e in Europa. Secondo i dati del Progetto “Salvafratino Abruzzo”, promosso dall’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” e dal WWF Abruzzo, nella nostra regione le nidificazioni sono attualmente circa 50 a stagione e non tutte hanno successo: un numero così esiguo da mettere a rischio la stessa presenza della specie nel nostro territorio. Non possiamo assistere senza reagire a interventi, anche da parte delle pubbliche amministrazioni che mettano a rischio tale patrimonio naturalistico. Noi siamo pronti a fare la nostra parte con i volontari che come ogni anno si mettono a disposizione per la salvaguardia della specie, ma ci aspettiamo che anche le Istituzioni lavorino per lo stesso obiettivo”.
E proprio da una pubblica amministrazione arriva un “attacco” al Fratino!
Il Comune di Ortona con una recente deliberazione (n. 43 del 19/3/2020) ha individuato le aree demaniali da mettere a bando e affidare per la stagione 2020 nell’area Postilli-Riccio, nel numero di 5 concessioni.
Quest’area, come confermano i dati rilevati nelle ultime tre stagioni dal Progetto Salvafratino, in particolare per quanto attiene all'anno 2019, è quella a più alto numero di siti di nidificazione per le quali non sono utilizzate unicamente la zona afferente al “Parco Comunale Le Dune” (peraltro non ancora delimitato e segnalato a dovere), ma anche altre aree di cui sono state fornite negli anni le localizzazioni e la battigia dove trova nutrimento. Alle concessioni viene data, inoltre, la possibilità di allargare il fronte laterale fino a un massimo di 100 m, andando così a restringere l’area destinata alla spiaggia libera.
“Non c’è alcuna argomentazione che possa giustificare l’estensione delle concessioni, oltre a quelle presenti lì da anni in aree dove non ci sono habitat dunali e nidificazioni del fratino, soprattutto in considerazione del fatto che il Piano demaniale Comunale, è in via di approvazione allineandosi alle direttive del Piano Demaniale Regionale del 2015”, dichiara Fabrizia Arduini, presidente del WWF Costa Teatina e Zona Frentana.
A peggiorare la situazione la delibera prevede di mettere a bando anche la gestione delle foci dei fiumi comprese nell'area nord del Comune di Ortona, nonché le concessioni “Bau beach” e lo stesso Parco comunale. Tutte attività che andrebbero irrimediabilmente a interferire con il ciclo vitale del Fratino e degli ambienti dunali e che non possono essere programmate senza un’adeguata Valutazione di Incidenza Ambientale, prevista dalla legge quando le azioni messe in campo possono ledere, come in questo caso, specie e habitat tutelati.
Il WWF Abruzzo ha invitato il Comune di Ortona a ritirare la deliberazione in autotutela, anche per evitare successive azioni legali. Ha, inoltre, invitato l’Amministrazione ad aprire un tavolo di lavoro per definire come operare nell’area interessata, anche alla luce di quanto definisce il Life Calliope, che ha come obiettivo proprio quello di tutelare le dune, a redigere uno studio perla valutazione dell'incidenza delle attività individuate e a tabellare e delimitare in modo idoneo il “Parco Comunale Le Dune”. La stessa nota è stata inviata anche alla Regione Abruzzo.