29.4.21

In difesa della Riserva regionale del Borsacchio!


Dopo 16 anni dall’istituzione, il Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi si appresta a votare il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva naturale regionale del Borsacchio.
Avendo contribuito alla sua nascita e dopo esserci impegnati nella sua difesa e nella sua valorizzazione, dovremmo esserne felici. Eppure non è così e, anzi, avvertiamo ancora di più la necessità di difendere questo piccolo tratto di costa scampato alla cementificazione!
Il PAN in discussione non è lo strumento di pianificazione di un’area naturale protetta; non punta alla conservazione e alla valorizzazione di una riserva costiera; non garantisce, come vuole la legge regionale sulle aree protette, la tutela di una zona con un particolare interesse naturalistico ricca di emergenze geomorfologiche, floristiche, faunistiche, paleontologiche e archeologiche.
La conservazione della natura è esclusa dal PAN che, invece di occuparsi di corridoi ecologici, di specie e di habitat, presenta un “Programma edilizio” per regolamentare antenne, tapparelle, impianti di condizionamento, recinti...
Nessun intervento di conservazione “attiva”, nessuna opera di rinaturazione, nessun recupero della fascia dunale e retrodunale che pure avrebbero un effetto benefico nel contrasto all’ erosione.
Rinunciando a grandi occasioni di finanziamento, il PAN non prende in esame gli studi condotti negli anni passati per la candidatura a sito della Rete Natura 2000 del territorio della Riserva, nonostante il Comune abbia finanziato uno specifico studio poi approvato dall’allora Commissario della Riserva nominato dalla Regione.
La zonazione proposta contrasta inspiegabilmente con quanto previsto dalla legislazione di settore e specifica sulla riserva, eliminando le Zone A (a massima tutela) e le Zone D (di sviluppo). E, a confermare la sua anima cementizia, il PAN prevede una ferita al cuore stesso della riserva con un accesso in corrispondenza della “Casa Mataloni”, con tanto di sottopasso ferroviario e passerella alla spiaggia, e ben due parcheggi dietro la ferrovia e la strada nazionale. Per non parlare dei premi di cubatura fino al 40% in più dei “manufatti” originari per un massimo di nuovi 600 mq.
Invece di recuperare la tradizionale rete sentieristica esistente, se ne prevede una nuova da realizzarsi lungo i fossi, con la beffa dei costi di realizzazione e gestione spropositati da aggiungersi al danno della compromissione dei corridoi ecologici.
Non vi è nessun approfondimento sulla mobilità sostenibile, tanto che nelle cartografie della viabilità non sono indicate piste ciclabili e persino l’esistente ciclabile Roseto-Cologna diventa una strada carrabile. La stessa memoria di questi luoghi scompare con l’oblio di siti archeologici di enorme importanza a partire da quello della sepoltura ostrogota.
Persino sul logo della Riserva il PAN contiene una scelta inspiegabile, rinunciando al logo donato da uno dei migliori grafici su scala nazionale, originario di Roseto degli Abruzzi, e introducendone uno nuovo nonostante l’altro sia stato diffuso da anni in materiale divulgativo e siti web.
La natura e la storia del territorio della Riserva naturale regionale del Borsacchio non meritano questo PAN. Il grande impegno profuso in questi 16 anni da tante donne e uomini di Roseto degli Abruzzi, e non solo, meritano una ben più attenta pianificazione.
È questo il momento di scegliere tra il passato e il futuro, tra il consumo di territorio e di risorse e lo sviluppo sostenibile!
È questo il momento di stringersi intorno alla nostra Riserva e di difenderla per garantire alle future generazioni quel piccolo angola di natura che le generazioni del passato ci hanno lasciato!

Appello lanciato da Comitato Riserva del Borsacchio, Guide del Borsacchio e WWF Teramo
Adesioni a guidedelborsacchio@gmail.com

25.4.21

Parte la discussione sul calendario venatorio regionale


Il WWF Abruzzo ha redatto, come di consueto, le proprie osservazioni alla prima di bozza di calendario venatorio 2021-2022 in discussione nella consulta del 26 aprile.
Tra le osservazioni spicca la richiesta di esclusione dalla caccia alla Tortora selvatica: una circolare del 22 marzo scorso del Ministero per la Transizione ecologica ha annunciato che “in assenza di un adeguato piano di gestione della Tortora selvatica appare ineludibile una moratoria dell’attività venatoria sulla specie”. Si ricorda che la Tortora selvatica è classificata come SPEC1, cioè globalmente minacciata dal BirdLife International e come Vulnerabile dalla Lista Rossa mondiale. La Commissione europea nell’ambito della Direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici indica che nel caso di una specie in declino la caccia non può essere considerata sostenibile se non in presenza di un adeguato piano di gestione. Ebbene il Ministero ha dichiarato di aver redatto con il supporto di Ispra un piano di gestione e di averlo sottoposto alla Conferenza Stato-Regioni. Incredibilmente nella riunione del 20 aprile scorso le amministrazioni regionali, tra le quali quella abruzzese, hanno detto no a tutele anche minime per la Tortora selvatica, consentendone addirittura la caccia in preapertura. Non si è però provveduto all’approvazione del Piano, senza il quale la caccia a questa specie resta di fatto vietata, tanto in preapertura della stagione venatoria quanto in apertura ordinaria. La stessa Regione Abruzzo s’impegna del resto, nel proprio Piano Faunistico Venatorio Regionale (PFVR), ad adeguarsi alle indicazioni contenute nel Piano nazionale di Gestione della specie ammettendo che sulla base di un modello preliminare “i livelli attuali di pressione venatoria sono molto probabilmente insostenibili”. Il WWF ritiene dunque inevitabile l’esclusione della Tortora selvatica tra le specie cacciabili dal prossimo calendario venatorio abruzzese e chiede la modifica dello stesso, che così formulato apre la via ad azioni legali/giudiziarie.
Tra le altre richieste dell’Associazione c’è l’apertura unica al 1° ottobre per tutte le specie cacciabili, mentre il calendario attuale prevede la preapertura al 19 settembre alla gran parte degli uccelli e a tutte le specie acquatiche. Una scelta scellerata che riporta indietro la Regione Abruzzo di diversi anni, in quanto molte popolazioni non sono nelle condizioni di sostenere la caccia anticipata. L’apertura generale a ottobre, richiesta anche dall’ISPRA, andrebbe a ridurre gli impatti negativi sulla fauna selvatica, anche su quella non cacciabile: a settembre molti animali sono infatti ancora nella fase di cura della prole. Sarebbe inoltre ottimizzata la vigilanza venatoria (sempre meno presente sul territorio a causa dello smantellamento di fatto delle Polizie provinciali) con riduzione del bracconaggio.
Il WWF segnala inoltre che ancora una volta la Regione non rispetta le sue stesse disposizioni! La Delibera di Giunta n. 480 del 05.07.2018 ha definito infatti la perimetrazione dell’Area Contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e invece, a tre anni di distanza, il calendario venatorio 2021-2022 semplicemente ignora quella delibera utilizzando una terminologia impropria e omettendo la modifica del carico venatorio e la definizione di modi e tempi di caccia distinti per l’Area Contigua, così come previsto dalla L. 394/91.
Per quanto riguarda la Coturnice il WWF Abruzzo richiede, quale unica possibile azione concreta di tutela, la sospensione della caccia. L’attuale sistema di “prelievo sostenibile” previsto dal calendario venatorio non ha prodotto finora alcun miglioramento relativo allo status della specie. Come riportato nel PFVR, l’Abruzzo ha ruolo chiave per la salvaguardia della Coturnice sull'Appennino, ma lo stato della popolazione, sempre secondo quanto indicato dal PFVR, viene ritenuto in decremento negli ultimi 15 anni. Come è noto, la specie è inserita nell’Allegato I della Direttiva “Uccelli” 2009/147/EC e ha uno stato di conservazione sfavorevole in Italia.
Il WWF chiede inoltre la chiusura della stagione venatoria a tutte le specie di uccelli al 31 dicembre, secondo il principio di garanzia della completa protezione delle specie.
In particolare, per la Beccaccia si chiede di rispettare i periodi di caccia indicati dall’ISPRA e dal Consiglio di Stato per la specie, cioè la chiusura della caccia al 31 dicembre, senza deroghe, come invece proposto dal calendario venatorio che estende il periodo di prelievo fino al 20 gennaio e per il Colombaccio che addirittura si prevede cacciabile fino al 13 febbraio 2022.
Ancora una volta si propone nel calendario venatorio la caccia collettiva in Zona ZPE C2 – aree importanti per la presenza e l'ampliamento dell’habitat dell’Orso bruno marsicano, che se anche esercitata con un solo cane, produce effetti potenzialmente negativi sul plantigrado. Il calendario venatorio proposto non rispetta quanto previsto dal Piano d’azione sull’Orso bruno marsicano (azione B5) che indica, per tale area, l’utilizzo della tecnica della girata e non quella della caccia in battuta, indipendentemente dal numero di cani utilizzati.
“Nel calendario venatorio 2021-2022 – dichiara Filomena Ricci, delegato regionale del WWF Abruzzo – permangono diverse criticità, alcune delle quali pensavamo superate da anni. Auspichiamo che la Regione, in un’ottica di dialogo e collaborazione, accolga in fase di discussione le nostre osservazioni. In ogni caso saremo pronti a impedire azioni che causino danno al patrimonio faunistico e agli interessi della collettività, che non possono essere sacrificati per soddisfare le miopi esigenze di pochi”.

22.4.21

Ambasciatori della sostenibilità



Nella Riserva di Fiume Fiumetto a Colledara (TE), un “Laboratorio” per la promozione del territorio e di stili di vita sostenibili per contrastare i cambiamenti climatici. 
È possibile iscriversi al Corso di formazione (Training for Trainers) promosso dalla Provincia di Teramo all’interno del progetto APG 2020 “La sostenibilità in Comune – Azioni per la diffusione di buone pratiche e cambiamenti di stile di vita nei cittadini di Colledara”, finanziato nel quadro di Azione ProvincEgiovani, iniziativa promossa dall’UPI e finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche giovanili ed il Servizio Civile Universale.
Il corso è organizzato in collaborazione con il WWF Teramo, l'Istituto Abruzzese per le Aree Protette e la Cooperativa Riscatto, oltre al Comune di Colledara e la Riserva di Fiume Fiumetto.
Tutela della biodiversità, valorizzazione del patrimonio culturale e immateriale delle aree interne, 50 ore per acquisire gli strumenti ed avere stimoli per poter iniziare a ipotizzare ed implementare percorsi, anche lavorativi, entrando in contatto con le realtà del territorio della provincia di Teramo che operano nell’ambito della sostenibilità applicata e dei così detti “lavori verdi”, legati al mondo della aree protette e della valorizzazione degli elementi naturali e culturali del territorio, per diventare “Ambasciatori della Sostenibilità” nei luoghi in cui si vive o dove si deciderà di operare, tornando magari dove si era nati.
Il corso prevede 10 Webinar, 2 Visite di Studio, 3 Laboratori di ideazione e progettazione, è gratuito e rivolto a persone di età compresa tra i 18 e i 32 anni.
Verrà data la precedenza ai residenti nella provincia di Teramo. Per iscriversi bisogna mandare via mail a segreteria@iaap.it il modulo compilato e firmato entro il 3 maggio 2021 alle ore 13.00. Il modulo si trova sul sito dello IAAP

20.4.21

Istituire una Zona di Protezione Speciale sulla costa teramana


Fenicotteri rosa a Cologna di Roseto degli Abruzzi, cavalieri d’Italia a Pineto e fratini sul litorale: in questi giorni, durante i monitoraggi effettuati per il Progetto Salvafratino Abruzzo, promosso dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e dal WWF Abruzzo, i volontari stanno avvistando un gran numero di specie, compresi anche garzette e cormorani. Le foci dei fiumi come il Vomano e il Tordino sono molto importanti quale punto di transito lungo le rotte migratorie dal nord al sud (e viceversa) tra l’Europa e l’Africa.
WWF Teramo e Guide del Borsacchio tornano così a segnalare l’urgenza di dare seguito alla proposta del 2017 fatta dal Comitato di gestione dell’Area Marina Protetta Torre di Cerrano, composto da Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comuni di Pineto e Silvi, per la realizzazione sulla costa teramana tra la foce del Fiume Vomano e la foce del Fiume Piomba di una Zona di Protezione Speciale prevista dalla Direttiva Uccelli e dalla Direttiva Habitat. In realtà potrebbe essere preso in considerazione anche un tratto più ampio di costa: attraverso le ZPS l’Unione Europea tutela gli uccelli e il loro ambiente prevedendo anche una serie di finanziamenti ad hoc che consentono interventi di conservazione ambientale e promozione del territorio. La presenza tra Roseto degli Abruzzi e Pineto del maggior numero di fratini censiti negli ultimi anni nella nostra regione dal Progetto Salvafratino Abruzzo conferma la necessità di arrivare all’istituzione della ZPS costiera: il Fratino è specie tutelata a livello europeo e la conservazione degli ormai pochi siti di riproduzione e nidificazione è fondamentale per la specie.
Per il WWF Teramo e per l’Associazione Guide del Borsacchio è il momento di rilanciare la proposta per la ZPS che è basata su un approfondito studio scientifico, superando l’inerzia che tiene fermo in regione l’iter istitutivo dal 2017 nonostante la carenza di ZPS lungo la costa italiana sia stata più volte segnalata al nostro Paese dall’Unione Europea.