29.6.19

Il Consiglio comunale di Teramo approva la mozione per la Dichiarazione dell’emergenza climatica ed ambientale


Nell’ultimo consiglio comunale del 27 giugno scorso, su proposta del consigliere Speca, è stata approvata una mozione recante la “Dichiarazione dell’emergenza climatica ed ambientale”. Si tratta di una iniziativa che, richiamando anche l’azione del movimento “Global Strike for Future” lanciato da Greta Thunberg in tutto il mondo e raccogliendo l’invito di una campagna nazionale dei Verdi, impegna il Sindaco e la Giunta a proclamare anche per Teramo, come sta già avvenendo in tante altre città del mondo, lo stato di emergenza climatica e ambientale.
Il Comune dovrà predisporre entro 6 mesi iniziative che vadano nella direzione della riduzione delle emissioni e per la promozione delle energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico nella pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento, nella riforestazione urbana; dovrà intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione, nonché farsi parte attiva presso il Governo e la Regione perché prendano provvedimenti analoghi.
“Come WWF siamo molto soddisfatti di questa decisione del Consiglio comunale che molto opportunamente si è fatto carico di un problema globale”, dichiara Massimo Fraticelli del WWF Abruzzo. “Si tratta di un passo importante che dà speranza per il futuro. Ma ora dobbiamo dare concretezza alla speranza. Una dichiarazione del genere non può rimanere sulla carta: è molto impegnativa e dovranno necessariamente seguire atti concreti. La battaglia contro i cambiamenti climatici è la principale battaglia che tutto il Pianeta si trova ad affrontare e vanno adottate misure reali da subito. L’ultimo rapporto IPCC-ONU (2018) ha ricordato a tutti che l’umanità ha poco più di 10 anni per limitare l’incremento della temperatura a 1,5 gradi centigradi entro il 2030. Solo così si potranno evitare danni irreversibili al clima. Le azioni da intraprendere sono a livello nazionale e internazionale, ma anche a livello locale si può fare molto”.
Il WWF è pronto a collaborare con l’Amministrazione e con i cittadini per creare un vero e proprio laboratorio di idee per la sostenibilità ambientale e climatica nella nostra città a cui far seguire provvedimenti concreti. Gli esempi di tante altre cittadine, piccole e grandi, non mancano. Se ci sarà la volontà di tutti sarà possibile anche a Teramo mettere in atto azioni per la riduzione della produzione di CO2 e degli altri gas climalteranti.

25.6.19

Seconda escursione delle quattro stagioni del CEA


Domenica scorsa, una bella giornata di sole e qualche innocua nuvola hanno consentito di effettuare la seconda uscita de “Le quattro stagioni del CEA”, programma escursionistico organizzato dal WWF Teramo con partenza dal Centro di Educazione Ambientale “Monti della Laga”.
I partecipanti, dopo la presentazione al tema dell’escursione fatta da Roberto Rotella, profondo conoscitore del posto e biologo, si sono incamminati alla volta del torrente Zingano.
Seguendo dapprima la strada per Altovia e poi un sentiero in circa un'ora il gruppo è giunto alla meta dell'escursione, costituita da una grande lastra di roccia arenaria posta sul bordo del torrente che poco a valle forma una piccola, ma spettacolare cascata.
Dopo avere calzato gli stivali Roberto è entrato nel corso d'acqua, prelevando tramite un apposito retino una serie alcuni piccoli invertebrati che vivono sul fondo ghiaioso dello Zingano. Li ha così depositati all'interno di una bacinella ed ha spiegato l’anatomia e la funzione di questi piccoli esseri viventi del complesso ecosistema fluviale.
Successivamente l'escursione è proseguita raggiungendo il piccolo centro abitato di Altovia, ormai abbandonato da decenni, anche se alcuni edifici recentemente recuperati sono abitati durante il periodo estivo.
Il prossimo appuntamento con le Stagioni del CEA è per il prossimo 6 ottobre, quando andremo alla scoperta del bosco di abete bianco di Cortino.





24.6.19

Plastica, flagello dei mari


Grazie alla collaborazione con Cloud Industry, il WWF Abruzzo lancia documentario "Plastic Earth" sul problema dell'abbandono della plastica in mare. Il documentario, con la regia di Pasquale Giovine, è stato realizzato durante una giornata di pulizia delle spiagge a Martinsicuro e nella Riserva regionale del Borsacchio organizzata dal WWF Abruzzo con la collaborazione delle Guide del Borsacchio in occasione dell'ultima edizione dell'Ora della Terra.
Intanto, nella Giornata Mondiale degli Oceani, il WWF ha denunciato l'inefficienza nella gestione dei rifiuti plastici da parte di tutti i Paesi del Mediterraneo e questo si traduce in livelli record di inquinamento nel Mare Nostrum provocando costi enormi all’economia, dell’ordine di centinaia di milioni di euro ogni anno. Un nuovo report del WWF esamina i sistemi di gestione della plastica di tutti i Paesi del Mediterraneo e valuta le loro azioni per contrastare questo tipo di inquinamento nel processo di produzione e distribuzione. Ogni anno 570 mila tonnellate di plastica finiscono nelle acque del Mediterraneo: e come se 33.800 bottigliette di plastica venissero gettate in mare ogni minuto. L’inquinamento da plastica sta continuando a crescere e si prevede che entro il 2050 quadruplichi nell’area mediterranea. Discariche e inceneritori sono purtroppo ancora i principali metodi per la gestione dello smaltimento rifiuti.
Il nuovo report WWF "Fermiamo l'inquinamento da plastica: come i Paesi del Mediterraneo possono salvare il proprio mare" fa emergere a tutti i livelli i principali fallimenti e le responsabilità dei produttori, delle autorità pubbliche e dei consumatori, tali da rendere il sistema di gestione della plastica altamente inefficiente, costoso e inquinante.
Nel report il WWF definisce un piano di azioni politiche e iniziative che l’area mediterranea e i singoli Paesi devono sviluppare per raggiungere un’economia sostenibile e circolare che riduca a zero la produzione di rifiuti dal sistema di gestione della plastica.
Il nostro Paese da un lato subisce gli impatti pesanti dovuti all’inquinamento da plastica avendo la maggiore estensione costiera nel Mediterraneo, dall’altro contribuisce all’inquinamento essendo il maggiore produttore di manufatti di plastica nell’area e il secondo più grande produttore di rifiuti plastici. I numeri del report WWF parlano chiaro: il nostro Paese ogni anno riversa in natura 0,5 milioni di tonnellate di rifiuti plastici e produce 4 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui l’80% proviene dall’industria degli imballaggi. Il turismo allo stesso modo è ‘parte lesa’, ma è anche parte del problema: il flusso turistico incrementa del 30% la produzione di rifiuti plastici nei mesi estivi mentre spiagge e mare sporco allontanano i turisti. L’effetto negativo della plastica in natura colpisce tutta la Blue Economy: i settori più colpiti sono proprio il turismo, ma anche la pesca e il commercio marittimo, mentre bonifiche e pulizia costano 16,6 milioni di euro.
Le attività che si svolgono in riva al mare sono responsabili della metà della plastica riversata in mare. Ogni giorno, su ogni chilometro di costa se ne accumulano in media oltre 5 kg. In Italia i rifiuti plastici marini impattano su turismo, pesca e tutti i settori marittimi, con un danno complessivo che si aggira attorno ai 641 milioni di euro ogni anno in tutto il bacino mediterraneo. L’Abruzzo purtroppo non fa eccezione.
Per sensibilizzare e mobilitare cittadini e turisti contro l’inquinamento da plastica il WWF ha fatto salpare la sua vela Blue Panda: da luglio a novembre la barca toccherà le coste di Francia, Italia, Turchia, Tunisia e Marocco. A luglio in particolare sarà protagonista di una settimana di eventi lungo le coste dell’Argentario.
Il WWF ha anche lanciato un appello a tutti i governi del Mediterraneo e dell’Unione Europea, in quanto membri della Convenzione di Barcellona, perché assumano un impegno vincolante congiunto e un’azione nazionale per salvare il Mar Mediterraneo dall’inquinamento da plastica. Il prossimo incontro si terrà a Napoli nel mese di dicembre 2019.
Una prima soluzione perseguibile in tempi rapidi è dichiarare “guerra” alla plastica usa e getta impedendone la produzione e l’uso in tutto il territorio regionale. “Qualche Comune – sottolinea il vice presidente del WWF Italia Dante Caserta – ha già dato il buon esempio. Un provvedimento della Regione potrebbe porre l’Abruzzo all’avanguardia a livello nazionale ed è proprio questo ciò che il WWF auspica”.

21.6.19

Domenica 23 giugno nuova escursione dal Centro di Educazione Ambientale WWF nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

 
Domenica 23 giugno ci sarà la seconda escursione del programma “Le quattro stagioni del CEA”, una serie di quattro passeggiate in natura organizzate dal WWF Teramo con partenza dal Centro di Educazione Ambientale WWF “Monti della Laga” di Cortino (TE) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il programma escursionistico “Le quattro stagioni del CEA” si sviluppa su quattro giornate distribuite nel corso dell’anno, una per stagione e ognuna caratterizzata dalla conoscenza di uno specifico ambiente.
L’escursione di domenica è quella estiva ed è legata agli ecosistemi fluviali presenti nel territorio vicino al CEA del WWF dove è fissato il punto di incontro alle ore 9 e da dove alle ore 9.30 prenderà il via l’escursione. Il rientro al CEA è previsto per le ore 16.30.
Per affrontare al meglio l’escursione si consigliano scarpe e abbigliamento adatti e una borraccia d’acqua.
L’escursione è gratuita. Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 339 259 7935.

19.6.19

Le guardie del WWF Abruzzo a confronto con il coordinatore nazionale

 
Una riunione operativa per aggiornarsi sulla normativa, fare un punto della situazione e programmare la prossima attività. Questo il senso dell’incontro che le guardie volontarie del WWF Abruzzo (presenti in gran numero anche se purtroppo non al gran completo) hanno avuto domenica scorsa a Pescara, presso la sede della sezione locale della Lega Navale, con il coordinatore nazionale Giampaolo Oddi affiancato da quello regionale Claudio Allegrino.
C’erano, tra gli altri, il vice presidente del WWF Italia Dante Caserta e il delegato Abruzzo Luciano Di Tizio (entrambi anche guardie) e i rappresentanti di tre strutture locali su quattro: Nicoletta Di Francesco (Chieti-Pescara), Fabrizia Arduini (Zona Frentana e Costa Teatina) e Fausta Filippelli (Teramo).
Tra le altre cose si è parlato dei campi nazionali che le guardie WWF svolgono ogni anno in aree particolarmente problematiche per contrastare fenomeni di bracconaggio venatorio e non solo e delle novità che presto saranno messe in campo per aumentare le potenzialità dei gruppi di vigilanza, a cominciare dall’uso dei droni i cui piloti, selezionati tra i volontari WWF, saranno formati proprio in Abruzzo dalla scuola attiva già da qualche anno presso l’Oasi di Penne.
Si è parlato anche dei prossimi quattro campi di volontariato estivi, aperti a tutti gli appassionati over 18, in programma per aiutare l’orso marsicano, in collaborazione con Oasi WWF Gole del Sagittario, Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, e con i comuni di Anversa degli Abruzzi (AQ), Settefrati (FR) e Castel San Vincenzo (IS), durante i quali i volontari saranno impegnati in diverse attività di conservazione, comunicazione e sensibilizzazione. Per info e iscrizioni scrivere a conservazione@wwf.it.
La parte più importante dell’incontro è stata quella riservata alle domande che ha consentito alle guardie (24 sono entrate nella famiglia WWF da poco, dopo un articolato corso e un esame sostenuto lo scorso anno) di ottenere chiarimenti e indicazioni per il futuro prossimo. Ha preso la parola anche il coordinatore del nucleo provinciale di Pescara, Paolo Migliaccio, per ricordare gli ottimi risultati ottenuti nei pochi mesi di attività dal suo gruppo, da poco costituito. A margine dell’incontro è stata tra l’altro annunciata la prossima nomina di coordinatori provvisori per Teramo e L’Aquila, per completare l’organigramma e avviare tutti i gruppi provinciali.
È stato infine stabilito un metodo di lavoro condiviso, che comporterà riunioni periodiche di aggiornamento, organizzate per nuclei, e uscite miste con guardie esperte e neo formate, al fine di ottimizzare i risultati.

16.6.19

Il WWF incontra il Rotary per l'Orso bruno marsicano.



Marco Galaverni, Responsabile Specie e Habitat del WWF Italia, ha partecipato oggi all'incontro "La montagna abruzzese tra presente e futuro" organizzato ai Prati di Tivo dal Rotary Distretto Abruzzo, Molise, Marche e Umbria.
Introdotto dal Presidente dell'Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Tommaso Navarra, Marco ha illustrato il Progetto del WWF Italia "Orso2x50" per la tutela dell'Orso bruno marsicano, una delle specie più iconiche e rappresentative del nostro Paese che, nonostante sia protetto da leggi italiane e europee, è a rischio di estinzione. Ne restano, infatti, solo 50 individui nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, unico areale della specie.
Una popolazione così ristretta e isolata in un territorio dalle dimensioni ridotte, se non agiamo subito, è evidentemente destinata all'estinzione! Per garantire un futuro all'Orso bruno marsicano abbiamo lanciato insieme a tutti gli attori presenti sul territorio (Comuni, Regioni, Aree Protette, Enti Scientifici e Associazioni) un ambizioso progetto di conservazione: raddoppiare il numero di individui presenti entro il 2050. 
Le info sul progetto potete trovarle qui.

11.6.19

Volontari per l'Orso bruno marsicano

 
Il WWF Italia scende in campo con i suoi volontari per la tutela dell’orso bruno marsicano, con l’obiettivo di dare un concreto contributo alla conservazione della popolazione appenninica di questo mammifero simbolo, la cui popolazione conta ormai poco più di 50 individui. Quattro campi di volontariato estivi, aperti a tutti li appassionati over 18, sono in programma nelle terre dell’orso, in collaborazione con la Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e con i comuni di Anversa degli Abruzzi (AQ), Settefrati (FR) e Castel San Vincenzo (IS), durante i quali i volontari saranno impegnati sul campo in diverse attività di conservazione, comunicazione e sensibilizzazione.
Diverse le attività in programma, da eventi e serate di comunicazione e sensibilizzazione per la cittadinanza sulle buone pratiche di coesistenza con l’orso, a momenti di animazione ed educazione per i più piccoli, fino ad azioni sul campo tese a ottenere miglioramenti ambientali per l’orso, come ad esempio la pulizia di sottopassi utili per il movimento dei plantigradi e la loro espansione in nuovi territori. Non mancherà la possibilità di offrire supporto alle operazioni di monitoraggio della popolazione residua. I volontari saranno inoltre presenti quotidianamente sui sentieri escursionistici, per esplorare anche loro le terre abitate dall’orso e per dare info utili ai turisti sui corretti comportamenti da tenere.
Due campi, ciascuno della durata di una settimana, si svolgeranno ad Anversa degli Abruzzi, nella Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario, nei periodi 20-27 luglio e 24-31 agosto, mentre due campi brevi di 4 giornate si svolgeranno a Settefrati (FR) nel periodo 1-4 agosto, sul versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, e a Castel San Vincenzo (IS) nel periodo 10-13 agosto, sul versante molisano.
Per info e iscrizioni scrivere a conservazione@wwf.it.

10.6.19

Commissione Ambiente della Camera: ribadito il giudizio negativo su come si vuole "commissariare" il Gran Sasso

 
Questa mattina tre rappresentanti dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia - GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, sono stati ascoltati dalla Commissione Ambiente della Camera nell’ambito delle audizioni sul Decreto Sbloccacantieri.
L’Osservatorio che ha lasciato ai parlamentari una scheda che riassume la situazione dell’acquifero del Gran Sasso, ha ribadito il proprio giudizio negativo sull’emendamento governativo finalizzato alla nomina del commissario:
  • nessuna concreta forma di partecipazione;
  • fondi insufficienti (120 milioni di euro in tre anni) rispetto alle richieste contenute nella delibera della Giunta regionale n. 33/2019 “Gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso” (172 milioni di euro);
  • nessuna chiarezza circa gli interventi che si intendono fare: si riparte dal lavoro svolto dal Comitato istituito dalla Regione e che ha portato alla richiamata delibera n. 33/2019 con la definizione delle attività urgenti e indifferibili per la messa in sicurezza delle gallerie autostradali e dei laboratori sotterranei dell’INFN o si riparte da capo?
  • nessun impegno concreto sull’allontanamento delle sostanze pericolose che sono stoccate all’interno dei laboratori dell’INFN;
  • deroghe rispetto alle norme poste a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
È stata rinnovata la richiesta di modificare alcuni passaggi dell’emendamento del Governo, così come era stato fatto al Senato, dove però i sub-emendamenti presentati sono stati respinti dalla maggioranza di Governo.
Questo dell’audizione è stato comunque un passaggio importante perché ha consentito di esporre la grave situazione di rischio in cui versa il sistema di approvvigionamento idrico per oltre 700.000 abruzzesi. L’auspicio è che, passata la discussione sulla proposta di commissariamento, il Parlamento voglia continuare a vigilare su quello che accade alla salute di così tanti cittadini e all’ambiente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. 

7.6.19

Il Fratino protagonista dell’educazione ambientale

 
Questa mattina alla “Spiaggia del Fratino e del Giglio di Mare”, nata dalla collaborazione del WWF Teramo e dell’Amministrazione Comunale di Alba Adriatica in un tratto di spiaggia libera del litorale albense, sono state presentate le ultime attività di educazione ambientale portate avanti dal WWF Teramo sul Fratino nell’anno scolastico che si sta chiudendo.
Oggi si è svolta l’ultima giornata del progetto che ha visto protagonisti i ragazzi degli Istituti scolastici “Falcone-Borsellino” di Villa Vomano e “D’Alessandro-Risorgimento” di Teramo in un progetto didattico multisciplinare che unisce l’osservazione naturalistica del litorale con la mobilità sostenibile: i ragazzi sono arrivati alla Spiaggia del Fratino e del Giglio di Mare per osservare le specie presenti attraverso un percorso in treno da Teramo a Giulianova e in bicicletta sulla pista ciclabile da Giulianova ad Alba Adriatica. All’incontro erano presenti anche il Sindaco di Alba Adriatica, Antonietta Casciotti, e l’Assessore all’Ambiente, Nicolino Colonnelli.
Ieri a Giulianova si è svolto un incontro degli esperti del WWF con i ragazzi dell’Istituto Scolastico Comprensivo n. 1 che ha avviato un progetto specifico proprio per la tutela del Fratino.
Nelle scorse settimane la Scuola Don Milani di Giulianova ha aderito al progetto WWF “Il mondo del Fratino” partecipando ad uscite sul campo sia nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano che nella Riserva regionale del Borsacchio.
“Come ogni anno” dichiara Fabiola Carusi, responsabile WWF del Progetto Salvafratino Abruzzo “, attraverso il mondo della scuola, abbiamo cercato di informare i ragazzi sull’importanza della tutela del Fratino e del suo habitat. Purtroppo, nonostante gli sforzi, il numero delle coppie nidificanti diminuisce di anno in anno in Abruzzo, come nel resto d’Italia. Di questo passo in pochi anni saranno scomparsi tutti i fratini che da sempre rappresentano un elemento della biodiversità della costa abruzzese. Le cause sono tutte riconducibili all’uomo: le predazioni da parte dei cani senza guinzaglio, gli atti di vandalismo, ma soprattutto la pulitura meccanica di tutte le spiagge comprese quelle meno frequentate dove le ultime coppie di Fratino cercano rifugio. Proviamo a far conoscere alle nuove generazioni la natura delle aree marino-costiere, sperando che in futuro ci sia ancora qualcosa da proteggere”.
 

 

Verso il commissariamento del Gran Sasso: nessuna partecipazione, nessuna chiarezza su cosa si farà

 
Il decreto Sbloccacantieri passa al Senato con un emendamento finalizzato alla nomina di un commissario straordinario per la sicurezza dl sistema idrico del Gran Sasso.
Sul testo approvato resta il giudizio negativo dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia - GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra:
  • nessuna concreta forma di partecipazione;
  • fondi insufficienti (120 milioni di euro in tre anni) rispetto alle richieste contenute nella delibera della Giunta regionale n. 33/2019 “Gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso” (172 milioni di euro);
  • nessuna chiarezza circa gli interventi che si intendono fare: si riparte dal lavoro svolto dal Comitato istituito dalla Regione e che ha portato alla richiamata delibera n. 33/2019 con la definizione delle attività urgenti e indifferibili per la messa in sicurezza delle gallerie autostradali e dei laboratori sotterranei dell’INFN o si riparte da capo?
  • nessun impegno concreto sull’allontanamento delle sostanze pericolose che sono stoccate all’interno dei laboratori dell’INFN;
  • deroghe rispetto alle norme poste a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
I sub-emendamenti presentati con prima firmataria la Sen. Loredana De Petris che miravano a migliorare il testo non sono stati recepiti. La maggioranza li ha respinti, approvandone altri del tutto insufficienti a modificare la sostanza di quanto previsto.
Lunedì 10 giugno, intanto, l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso sarà ascoltato dalla Commissione Ambiente della Camera che nei prossimi giorni sarà chiamata a votare il Decreto Sbloccacantieri per l’approvazione definitiva.

6.6.19

Oggi a Giulianova: i ragazzi per la tutela del Fratino


Oggi a Giulianova una bella Giornata con l'Istituto Scolastico Comprensivo n. 1 per la tutela del Fratino con il WWF Teramo e la Proloco di Giulianova.




3.6.19

Possibile che chi chiede il rispetto delle leggi sia ignorante o in malafede?


L’intervento del Presidente della Regione Marsilio di venerdì scorso offre l’occasione per ribadire ciò che, secondo l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia - GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, dovrebbe essere fatto per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso.
Il Presidente Marsilio ha dichiarato che “se qualcuno pensasse che del complesso sistema del Gran Sasso si possano salvare acquedotti, percorrenza autostradale e laboratori di fisica nucleare nel rispetto stringente e tassativo della normativa ambientale vigente, sarebbe in malafede o quantomeno ignorante”.
L’Osservatorio chiede al Presidente Marsilio: da quando in qua chi invoca il rispetto della legge è in malafede o ignorante? E cosa vuol dire “rispetto stringente e tassativo”? Una norma o si rispetta o non si rispetta!
Ancora una volta, torniamo a ripetere che la messa in sicurezza dell’acquifero non può essere fatta sacrificando la tutela dell’ambiente e della salute: non deve essere l’acquifero ad adeguarsi alle esigenze dei Laboratori di Fisica Nucleare e delle gallerie autostradali, ma viceversa.
Quando si vuole derogare alle norme poste a tutela dell’ambiente e, di conseguenza, a tutela della salute di tutti noi, si sta dicendo che l’interesse generale deve essere sacrificato a degli interessi particolari, nonostante siano ormai 20 anni che questi interessi particolari sanno di rappresentare un pericolo potenziale – che più volte si è manifestato come reale – per un acquifero che rifornisce oltre 700.000 abruzzesi.
Al Presidente Marsilio vogliamo ricordare che il Gran Sasso ha già subìto un commissariamento per le stesse ragioni per cui ora se ne invoca uno nuovo. Un commissariamento durato anni, costato oltre 80 milioni di euro e che non è servito a risolvere il problema.
L’auspicio dell’Osservatorio, composto da associazioni che seguono la problematica dell’acquifero del Gran Sasso da 20 anni e che per prime hanno individuato le falle del sistema di approvvigionamento idrico, è che il Presidente Marsilio, come tutti gli altri abruzzesi che hanno ora responsabilità politiche e amministrative, si impegni a trovare soluzioni e non a scavalcare le leggi.
L’attenzione che il Governo sta mostrando sulla vicenda è importante e molto apprezzabile, ma l’Osservatorio ribadisce nella sua azione dovrà tenere fermi i seguenti aspetti:
  • l’accelerazione delle procedure non può essere a scapito del rispetto della normativa posta a difesa dell’ambiente e della salute umana;
  • la messa in sicurezza deve essere completa e definitiva e di conseguenza i fondi stanziati devono esser sufficienti e gestiti in maniera trasparente;
  • informazione e partecipazione sono due aspetti fondamentali che non possono essere sacrificati;
  • vanno subito messe in atto le operazioni necessarie per rimuovere dai Laboratori le sostanze pericolose che già oggi non potrebbero essere stoccate in strutture poste a contatto con un acquifero.

2.6.19

Firmata oggi alla Biciclettata Adriatica l'alleanza tra FIAB e WWF



Nasce ufficialmente oggi, vigilia della Giornata Mondiale della Bicicletta, l’accordo di collaborazione tra FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e WWF Italia.
Le due associazioni, tra le più rappresentative nel mondo ambientalista, hanno infatti sottoscritto un “Protocollo di collaborazione per la mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta”, con il preciso obiettivo di mettere in campo iniziative congiunte e condivise per lo studio e la promozione della mobilità su due ruote e delle necessarie infrastrutture, sia in ambito urbano sia nelle aree protette e/o ambientalmente sensibili.
L’intesa tra le due Onlus intende, inoltre, monitorare al meglio la mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta, con particolare riferimento alle politiche urbane e di pianificazione territoriale e gli impatti con gli ecosistemi.
L’accordo è stato firmato oggi da Alessandro Tursi, presidente FIAB e Dante Caserta, vice presidente WWF Italia, a Pineto (TE) punto di arrivo della nona edizione della Biciclettata Adriatica, iniziativa organizzata congiuntamente ogni anno proprio da FIAB e WWF. “Il percorso della Biciclettata Adriatica di quest’anno – sottolinea Alessandro Tursi – attraversa una serie di territori che sono già entrati, ad eccezione di San Benedetto del Tronto, nella rete ComuniCiclabili, il progetto di FIAB che valuta e riconosce il grado di ciclabilità dei comuni italiani, con l’obiettivo di favorire lo scambio di buone pratiche anche in ambito e infrastrutturale”.
“La bicicletta è uno straordinario strumento per la tutela dell’ambiente”, dichiara Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia che aggiunge: “Utilizzare la bici negli spostamenti in città o nei viaggi è un modo semplice, ma efficace per dare tutti i giorni il nostro contributo concreto alla lotta ai cambiamenti climatici. Questa nuova alleanza FIAB-WWF aiuterà il lavoro che le due associazioni portano avanti da anni per garantire al nostro Paese aria più sana, città libere dal traffico e aree naturali fruibili correttamente”.
La collaborazione siglata oggi tra le due associazioni è il risultato di vedute comuni sulla fondamentale importanza di una sempre maggiore diffusione dell’uso della bicicletta in ogni ambito. FIAB e WWF, come si legge nel protocollo, riconoscono infatti che “il passaggio dalla mobilità basata sui combustibili fossili a quella incentrata sull’utilizzo dei mezzi elettrici risolve solo in minima parte le problematiche delle emissioni in atmosfera e non modifica le criticità derivanti dalla congestione urbana, dall’incidentalità, dall’occupazione di suolo pubblico, legate all’eccessivo numero di autoveicoli privati in circolazione”.
Tra i punti presi in considerazione nella stesura dell’accordo anche l’incoraggiamento che viene dalla “Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette” (107 siti in 13 Paesi) a scegliere di effettuare le visite a piedi, in bicicletta o a bordo di altri mezzi non inquinanti; e i risultati di alcuni studi che dimostrano la fattiva possibilità per le reti ciclabili di convivere e integrarsi con le reti ecologiche, permettendo la fruizione di territori sensibili con un mezzo non inquinante e di basso impatto ambientale.
Oltre alla completa condivisione delle rispettive informazioni su consumo di suolo, qualità dell’aria, qualità dell’ambiente urbano, Rete Natura 2000, mobilità nelle aree protette e pratiche nazionali ed estere per la promozione e lo sviluppo della mobilità ciclistica e del turismo in bicicletta, FIAB e WWF si impegnano fattivamente a collaborare sulla promozione di iniziative a livello nazionale e locale, a sviluppare una mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta all’interno delle aree naturali protette e in particolare nella Rete delle Oasi WWF, a collaborare con la rete ComuniCiclabili promuovendo sinergie con i comuni aderenti e con quelli dove sono presenti Oasi o altre strutture del WWF.