27.8.21

Bentornato Orso! Nuovo incontro a Fano Adriano nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga



Proseguono gli incontri promossi dal Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga e dal WWF: la prossima tappa a Fano Adriano, sabato 28 agosto con inizio alle 18:30
Le buone pratiche per la convivenza con l’Orso bruno marsicano
Prosegue l’azione di sensibilizzazione e divulgazione promossa nell’ambito della campagna “Orso 2x50” e la convenzione in essere tra WWF Italia e Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per la conservazione dell’Orso marsicano. La prossima tappa è nel Comune di Fano Adriano (TE), domani, sabato 28 agosto, alle 18:30.
Questi incontri sono momenti preziosi di confronto con i cittadini e i turisti che visitano i paesi del Parco e occasioni importanti per discutere di buone pratiche di convivenza con l’Orso marsicano. L’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a seguito dei numerosi avvistamenti di orsi e di segni di presenza della specie, è ormai ritenuta un’area fondamentale per l’espansione dell’Orso marsicano che, partendo dal piccolo nucleo rimasto e tutelato nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, ora tenta di allargare il proprio areale in tutto l’Appennino centrale. È per questo che in territori di nuova espansione, non abituati alla convivenza con questo grande carnivoro, è necessario incontrare le popolazioni e diffondere le buone pratiche da attuare sul territorio e i giusti comportamenti da tenere in caso di incontro. È con questo spirito che è stata organizzata l’iniziativa a Fano Adriano, come quelle già messe in atto in altri Comuni.
È purtroppo sempre necessario ricordare come alcune azioni possono essere molto dannose per l’Orso. Ancora oggi e persino in territori che ospitano da sempre i grandi carnivori si assiste a scene che non vorremmo mai più dover raccontare: inseguimenti in macchina, avvicinamenti eccessivi alla specie, diffusione sui social di fotografie e localizzazioni degli avvistamenti, abbandono di resti di cibo vicino ai paesi, ecc.
Gli incontri che il Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga e il WWF stanno organizzando sui territori hanno proprio l’obiettivo di dare semplici informazioni ai cittadini in modo che vengano evitati atteggiamenti che sembrano innocui, ma che possono creare situazioni di rischio.
Incontrando le persone, diffondendo le conoscenze e confrontandosi sulle varie problematiche si aiuta l’Orso marsicano rendendo tutti protagonisti della grande sfida della sua conservazione.
Domani a Fano Adriano parteciperanno all’incontro il sindaco Luigi Servi, il Presidente del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra e, per il WWF, il Vicepresidente nazionale Dante Caserta e il Delegato regionale Filomena Ricci.

24.8.21

Sull'ordinanza cinghiali a Roseto degli Abruzzi


Il Comune di Roseto degli Abruzzi ha emanato una ordinanza di abbattimento/cattura per i cinghiali.
Come noto il territorio cittadino è molto ampio, oltre i 50 kmq ed un quinto è all’interno della Riserva naturale del Borsacchio.
Siamo consapevoli dei disagi ad agricoltori e dei danni che possono portare alcuni selvatici. É necessario trovare soluzioni efficaci e non improvvisate su ondate emozionali.
Il primo punto è capire se il Comune ha promosso in questo periodo uno studio che stimi la presenza degli ungulati. Per ogni abbattimento o cattura serve almeno avere una stima del numero totale altrimenti non esiste nessuna selezione.
WWF Teramo, Guidel Borsacchio, Project Wolf Ethology e Guardie Ambientali hanno lanciato uno campagna informativa per raccogliere tali informazioni nel 2019, con patrocinio della Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comune di Roseto degli Abruzzi.
Uno studio su base volontaria che richiede tempo ed è penalizzato dalla scelta del Comune di non fornire contributi per i mezzi necessari allo studio.
Nell’ottobre 2021 riusciremo a concludere i lavori e iniziare una serie di incontri con agricoltori e allevatori per far comprendere i metodi per convivere e tutelare l’agricoltura e allevamenti in presenza di selvatici.
Non serve andar lontano, basta guardare al comuni come Atri e alla locale Oasi WWF, dove il problema viene gestito da anni grazie a un campagna di informazione su rimedi e recinti appositi.
Senza una stima l’abbattimento o la cattura non ha efficacia in quanto non è possibile sapere in che misura intervenire. Sarebbe solo una mattanza.
Ribadiamo inoltre una nozione nota da anni. L’abbattimento indiscriminato non limita la presenza dei cinghiali anzi spesso l’incrementa.
I cinghiali sono attirati dalle nostre colture, da cattive abitudini, da accumuli di rifiuti e col solo abbattimento non si avrà nessun risultato.
Le uniche strategie che si dimostrano efficaci sono le misure di prevenzione per evitare danni alle colture e, laddove sia accertato un disequilibrio ecologico, intervenire con le catture selettive che incidano concretamente sull'incremento riproduttivo.

Cambiamenti climatici: un problema di tutti


Venerdì 27 agosto, alle ore 17:30 presso il Centro Visita del Parco Territoriale Attrezzato di Fiume Fiumetto a Castglione della Valle di Colledara si terrà un incontro con Piero Di Carlo, Professore associato Fisica dell’Atmosfera e clima dell’Università G. D’Annunzio, dal titolo “I cambiamenti climatici: un problema di tutti”.
Si tratta del secondo dei Green Friday, tre appuntamenti nell’Oasi WWF dei Calanchi di Atri e nel Parco Territoriale Attrezzato di Fiume Fiumetto di Colledara, organizzati nell’ambito del progetto “La sostenibilità in Comune” realizzato nel quadro dell’Azione ProvincEgiovani dell’UPI e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (APG 2020). Il progetto è stato promosso dalla Provincia di Teramo con il WWF Teramo, l’Istituto Abruzzese Aree Protette e la Cooperativa Riscatto e ha visto la partecipazione di diversi giovani interessati ai temi della tutela ambientale, della promozione del territorio e della sostenibilità.
Gli incontri Green Friday sono finalizzati ad approfondire, con l’aiuto di esperti, i temi del turismo sostenibile, dei cambiamenti climatici e dell’agricoltura.
I cambiamenti climatici, a lungo colpevolmente ignorati e sottovalutati nonostante le evidenze scientifiche, sono ormai una realtà con cui iniziamo a fare i conti nella nostra vita di tutti i giorni.
“Incendi, siccità, precipitazioni fuori scala stanno rendendo indispensabile l’attuazione immediata di politiche che possano, da un lato, contrastare il cambiamento climatico prima che sia troppo tardi e, dall’altro, mettere in atto piani di adattamento per reggere meglio all’urto dei mutamenti che stanno avvenendo”, dichiara Fausta Filippelli del WWF Teramo. “L’incontro con il Prof. Di Carlo offrirà l’occasione di parlare di tutti questi temi e di capire cosa possiamo fare nel concreto anche noi singoli cittadini”.
Al termine dell’incontro vi sarà un aperitivo.
La partecipazione è libera, ma è opportuno prenotarsi al 366691912.

9.8.21

La carta per la tutela dell'Acqua del Gran Sasso d'Italia


Oggi durante una conferenza stampa presso la sede della Provincia di Teramo l'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso ha presentato la Carta per la tutela dell’acqua del Gran Sasso.
Dal Comune di Teramo, dalla Provincia di Teramo e dal Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga sono arrivate le prime tre adesioni.

Di seguito il testo della Carta.
La vicenda della messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso d’Italia, cuore di una delle aree naturali protette più importanti d’Italia, riconosciuta a livello europeo nella Rete Natura 2000, si trascina ormai da più di 20 anni.
Risalgono infatti all’inizio del 2000 i primi allarmi delle associazioni ambientaliste sulle pericolose interferenze delle gallerie autostradali dell’A24 e dei Laboratori sotterranei dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) sull’acquifero che fornisce acqua a tre province abruzzesi ed arriva nelle case di oltre 700.000 cittadine e cittadini della nostra regione.
Da allora si sono susseguiti allarmi, incidenti, sequestri, processi, commissariamenti senza che il problema fosse risolto.
Lo scorso 21 luglio il Commissario per la sicurezza del Gran Sasso, Corrado Gisonni, e il Commissario per la sicurezza delle Autostrade A24 e A25, Maurizio Gentile, nel corso di un incontro pubblico a L’Aquila alla presenza del Presidente della Regione Marco Marsilio hanno comunicato che la fase di studio delle condizioni dei punti di prelievo di acqua dal Gran Sasso e dei possibili punti di interferenza con i Laboratori sotterranei dell’INFN e le gallerie è finalmente finita e che ci si appresta a mettere in atto una strategia di intervento congiunta finalizzata a porre in sicurezza l’acquifero.
Ad oggi però non è stata ancora presentata una ipotesi di intervento e alcune dichiarazioni fatte nel corso del richiamato incontro aquilano circa la necessità di nuovi tracciati autostradali e di superamento di alcune leggi poste a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini destano più di una preoccupazione e richiederebbero spiegazioni molto più dettagliate.
Come espressioni delle comunità di questi luoghi che da anni, in più occasioni, hanno manifestato pacificamente e democraticamente la volontà di veder tutelato un bene primario fondamentale per la vita, la natura e l’economia di un territorio e che dal 1991 hanno scelto di dotarsi del massimo grado di tutela ambientale attraverso un parco nazionale, accogliamo l’invito rivolto dall’Osservatorio Indipendente sulle Acque del Gran Sasso e ribadiamo che:
  1. qualsiasi intervento programmato dovrà avere al centro la tutela dei beni primari dell’acqua, dell’ambiente e della salute dei cittadini: le pur giuste esigenze della ricerca scientifica e del traffico veicolare non possono in alcun modo condizionare la distribuzione di acqua potabile di qualità e il rispetto degli straordinari valori naturalistici del luogo in cui si deve operare;
  2. non è ammissibile alcun intervento infrastrutturale che possa anche solo lontanamente determinare un pericolo alla falda acquifera del Gran Sasso che dalla costruzione delle gallerie autostradali e dei Laboratori ha già subito un gravissimo abbassamento con conseguenze negative sulle sorgenti della montagna, oggi aggravate dai cambiamenti climatici ormai in atto;
  3. nessuna decisione sull’acqua può esser imposta dall’alto: il territorio non deve solo essere “informato” di quanto si intende fare, ma deve essere reso partecipe del processo decisionale e devono essere garantite forme di partecipazione non solo delle Istituzioni, ma anche della società civile che peraltro ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale di controllo e stimolo.
Auspichiamo quindi che si agisca in fretta, ma che soprattutto si facciano le scelte giuste.
Invitiamo tutti gli altri enti dell’ampio territorio regionale che gode dell’acqua del Gran Sasso d’Italia di aderire a questa Carta per la tutela dell’acqua affinché si possa far sentire tutti insieme la voce delle Istituzioni insieme a quelle dei cittadini.
Teramo, 9 agosto 2021

7.8.21

Festa dell'Oasi del Fratino e della Camomilla di mare a Giulianova

Lunedì 9 agosto alle ore 18 si svolgerà a Giulianova zona Molo sud la Festa dell’Oasi del Fratino e della Camomilla di mare, organizzata dal WWF Teramo con il patrocinio e il contributo del Comune di Giulianova. Sarà un pomeriggio per conoscere la vegetazione delle spiagge, osservare i fratini e prendersi cura della nostra spiaggia libera.
L’Oasi del Fratino e della Camomilla di mare è un tratto di spiaggia libera individuata dall’Amministrazione Comunale su proposta del WWF nell’ambito del Salvafratino Abruzzo, il progetto per la tutela del Fratino e del suo habitat promosso dall’Area Marina Protetta "Torre di Cerrano" e dal WWF Abruzzo.
Si tratta di una delle piccole aree protette che stanno nascendo sulla costa abruzzese, a partire dalla prima, la Spiaggia del Fratino e del Giglio di mare di Alba Adriatica, per la tutela del Fratino e delle altre specie animali e vegetali del litorale.
L’area sta diventando molto importante per la presenza di fratini e di corrieri piccoli, nidificanti, più altre specie di uccelli come la beccaccia di mare, il piovanello tridattilo, il gabbiano corallino e molti altri monitorati dai bravissimi fotografi-attivisti Davide Ferretti e Vincenzo Iacovoni e dai volontari Roberta Tullii e Jacopo Di Lazzaro, oltre ai volontari delle Guide del Borsacchio.
Nell’area è stato segnalato anche il rospo smeraldino un anfibio piuttosto elusivo con abitudini prevalentemente notturne diffuso in Abruzzo prevalentemente lungo la fascia costiera. Si tratta di una specie protetta dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea e dalla Legge regionale n. 50/1993: è in difficoltà per la progressiva riduzione dei suoi habitat per cui, come sottolineato dalla Societas Herpetologica Italica, la sua presenza è un dato molto importante.
Recentemente nell’area si è anche svolto un sopralluogo con il Prof. Gianfranco Pirone, già ordinario di Botanica dell’Università de L’Aquila, che, accompagnato da Fabiola Carusi (responsabile per il WWF del Progetto Salvafratino Abruzzo), ha verificato la presenza di molte piante litoranee. Nella relazione redatta alla fine del sopralluogo il Prof. Pirone ha osservato come l’Oasi del Fratino e della Camomilla di mare rappresenti “un’importante, preziosa “isola” di biodiversità e di natura costiera, ancora più significativa perché inserita in un contesto ad elevato grado di antropizzazione, l’unica del litorale di Giulianova: un segmento che possiede ottime potenzialità per una spontanea attivazione della successione ecologica in direzione di strutture e composizione floristica tipiche delle serie di vegetazione della costa sedimentaria adriatica”.

2.8.21

In Abruzzo un primo agosto di fuoco


L’Abruzzo a fuoco: le temperature record registrate nella prima giornata di agosto hanno favorito l’azione dei piromani (malati o interessati che siano) e forse anche di qualche incosciente. Ci sono stati incendi un po’ ovunque, sulla costa e all’interno. A Pescara è andata in fiamme la Pineta Dannunziana, Riserva Naturale Regionale orgoglio della città, con danni gravissimi anche sulle colline retrostanti la pineta e sulla spiaggia. Nel chietino roghi a ripetizione lungo la Costa dei Trabocchi: tra l’altro è andata in fumo la Riserva Naturale di Punta dell’Acquabella a Ortona ed è stata pressoché cancellata dalle fiamme la pineta di Vallevò a Punta Cavalluccio, nel territorio di Rocca San Giovanni. Incendi anche all’interno nel pescarese a Farindola, Penne, Bolognano, Caramanico, Città Sant'Angelo, San Valentino in Abruzzo Citeriore e nel teramano a Montorio al Vomano, Sant’Omero, Mosciano Sant'Angelo… Incendi partiti contemporaneamente con più inneschi: la natura e la bellezza paesaggistica della nostra Regione hanno subito un duro attacco con ferite che resteranno aperte nel territorio per anni.
Il WWF è innanzitutto vicino alle comunità che hanno subito questi violenti attacchi, con tanti sindaci in campo ieri per difendere ciascuno il proprio territorio, ed esprime la massima gratitudine a tutti coloro che si sono impegnati oltre ogni limite per contrastare l’emergenza. Un ringraziamento anche alle Guardie volontarie WWF che già ieri notte hanno perlustrato l’area della Pineta Dannunziana per cercare eventuali animali feriti da soccorrere e hanno prestato un supporto al canile di Ortona che è stato evacuato perché minacciato dalle fiamme.
Quel che è accaduto richiede tuttavia anche alcune riflessioni: la prima è che con i cambiamenti climatici in atto emergenze come quelle del 1° agosto (ieri sono scoppiati roghi in tutta Italia, con ben 43 richieste di soccorso aereo) potrebbero essere purtroppo ben più frequenti, come del resto dimostrano anche i numeri: nella nostra regione gli incendi da fronteggiare sono stati 33 nel 2018, 75 nel 2019 e 62 nel 2020 (dati Protezione Civile Abruzzo). A fronte di queste cifre la Giunta Marsilio ha da poco ridotto di quasi 200.000 euro i fondi per finanziare l’attività dei Vigili del Fuoco impegnati a prevenire e spegnere incendi. Non solo: sono stati ridotti anche i fondi per le Riserve Naturali Regionali, il cui personale svolge una preziosa funzione di controllo e presidio del territorio e promuove interventi di comunicazione e formazione, anch’essi alla base delle politiche di prevenzioni incendi. Si è preferito dare soldi a fondo perduto a una squadra di calcio perché venga in ritiro nella nostra Regione piuttosto che investirli per tutelare il territorio.
Un’altra riflessione riguarda la risposta da dare alle azioni sconsiderate e criminali che tanto danno hanno creato: occorre la ferma volontà di ricreare, sia pure con i tempi necessari, il patrimonio naturale che è andato per ora distrutto.
«Quello che chiediamo – dichiara il delegato regionale del WWF Filomena Ricci – è insomma un ripensamento del sistema di gestione dei roghi in Abruzzo e di conseguenza un commisurato stanziamento di fondi, in modo che la prevenzione antincendio diventi un obiettivo chiaro e fondamentale per la nostra Regione, anche in considerazione del clima che sta cambiando. Non si dovrebbe togliere neppure un euro alle strutture di presidio e di pronto intervento nel territorio, che anzi andrebbero potenziate e messe sempre più in rete con le altre risorse, anche di volontariato, presenti nelle aree protette, nei comuni e nei gruppi di protezione civile. Chiediamo inoltre che l’impegno delle istituzioni in favore del patrimonio naturalistico diventi ancora più forte e pressante con il progressivo, costante recupero di tutto quello che le fiamme o altro dovessero momentaneamente cancellare».

La cultura non può chiudere: Appello per la Biblioteca Regionale Melchiorre Delfico di Teramo


Alla cortese attenzione del Presidente della Regione Abruzzo
Dott. Marco Marsilio

Alla cortese attenzione del Presidente della Provincia di Teramo
Dott. Diego Di Bonaventura

Alla cortese attenzione del Sindaco di Teramo
Dott. Gianguido D'Alberto

Appello per la riapertura della Biblioteca Regionale “Melchiorre Delfico”

Le Biblioteche sono le prime istituzioni democratiche a garanzia dell'accesso universale alla conoscenza, tra i patrimoni materiali di una società, hanno la funzione non solo di custodire il passato ma di garantire il futuro di un territorio.
La funzione storica le ha trasformate da luoghi di memoria, studio, conservazione, archiviazione a spazi di incontro e condivisione culturale, sempre più aperti e intergenerazionali nelle loro attività.
La Biblioteca “Melchiorre Delfico”, giunta oggi ad oltre 300.000 volumi, rappresenta una delle eccellenze regionali di divulgazione scientifica e archivistica ubicata, grazie al progetto di recupero e rigenerazione inaugurato nel 2004 dalla Provincia di Teramo, all'interno del palazzo settecentesco “Delfico” il concittadino Melchiorre Delfico, uomo, filosofo e politico teramano che nel 1826 impreziosì la raccolta di volumi rendendola una delle più importanti della Regione Abruzzo.
L'emergenza pandemica non può continuare a giustificare la dismissione di servizi sociali alla base della vita democratica, ma soprattutto non può diventare l'epilogo di anni di abbondono del finanziamento pubblico all'accesso ai luoghi della conoscenza.
Già lo scorso 5 novembre docenti universitari, ricercatori strutturati e freelance e dottorandi 
denunciarono l'incomprensibile parificazione delle istanze di divulgazione aperte al grande pubblico 
come musei e mostre (ed oggi possiamo aggiungere gli eventi estivi) con i luoghi di ricerca frequentati per motivi lavorativi da un’utenza ristretta e accorta di specialisti (archivi e biblioteche).
Oggi la ripartenza delle attività “culturali” pare proiettata esclusivamente “all'intrattenimento” 
finalizzato al sostegno delle attività commerciali e la chiusura per mancanza di fondi della Biblioteca Delfico mostra il rischio concreto di privare la collettività dell'ennesimo luogo di formazione e di una coscienza civica.
Inoltre l'accesso diretto a depositi librari e fondi archivistici è fondamentale e non sostituibile in alcun modo con lo “smart working” oramai assunto come moderno strumento risolutivo di ogni problema.
Sottolineiamo con forza che qualsiasi Governo e amministrazione decentrata ha il compito 
costituzionale di promuovere la cultura e la ricerca scientifica in tutte le sue declinazioni: umanistica, scientifica teorica, applicata e tecnica, perché, come recita l'art. 9 della Costituzione, “La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione."
Questa salvaguardia è strettamente legata alla tutela della dimensione lavorativa richiamata dall'Art. 4 della Costituzione “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Chiediamo quindi a tutte le Istituzioni coinvolte di attivarsi immediatamente per l’individuazione di soluzioni atte a superare la situazione di stallo determinatasi e contestualmente di provvedere ad attivare una Commissione Straordinaria pubblica aperta alle associazioni maggiormente rappresentative del Terzo Settore per avviare un tavolo di coprogrammazione e di co-progettazione ispirato alla pratica di collaborazione orizzontale prevista nella Riforma del Terzo Settore per soddisfare e realizzare il principio costituzionale di “Sussidiarietà”.
Collettivamente tutte le parti sociali hanno il dovere di custodire ciò che hanno ricevuto in eredità.
La Biblioteca Delfico permetterebbe alle future generazioni della nostra provincia e regione di continuare il lungo processo come ammoniva il filosofo Rene Descartes, che s'innesca quando si apre un libro: “La lettura dei buoni libri è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati”.

Primi firmatari:
Giorgio Giannella - Presidente Comitato Provinciale Arci Teramo
Claudio Calisti - Coordinatore WWF Teramo
Paola Di Felice - Presidente “Italia Nostra” Teramo
Gianna Cortellini- Coordinatrice Legambiente Teramo
Domenico Valente - Presidente del Consiglio delle Sezioni abruzzesi di Italia Nostra
Giuliano Di Gaetano - Scuola Verde Legambiente
Mauro Chilante- Presidente Regionale Cittadinanzattiva
Piero Chiarini - Presidente Associazione Teramo Nostra
Marta Viola - Responsabile Regionale Mountain Wilderness
Evila Rosa Tovar - Presidentessa Circolo Culturale Chaikhana
Renato Pisciella - Presidente Circolo Culturale Zagara
Valerio D'Ignazio - Presidente Circolo Culturale Officine Indipendenti
Riccardo Verrocchi - Referente Regionale Generazioni Legacoop Abruzzo
Valerio Antonio Tiberio - Presidente Comitato Arci Abruzzo
Leandro Di Donato - già Assessore alla Cultura Provincia di Teramo
Dino Pepe - Consigliere Regionale
Avv. Domenico Giordano - Docente Diritto Commerciale Università di Teramo
Prof. Enzo Di Salvatore - Docente Diritto Costituzionale Università di Teramo
Prof. ssa Stevka Smitran - Docente Cultura e Istituzioni paesi balcanici Università di Teramo
Prof. Roberto Romani - Docente Storia pensiero economico Università di Teramo
Prof. Adolfo Noto - Docente Politica europea Università di Teramo

E' possibile aderire all'Appello inviando adesioni collettive e individuali all'indirizzo mail: presidenza@arciteramo.it

L'estate del Panda: vivere la natura con il WWF


L’estate in natura del WWF è iniziata a giugno e proseguirà ancora per tutto agosto fino alla prima metà di settembre.
Il WWF è presente in Abruzzo in 6 aree naturali protette: dall’Oasi del Lago di Penne in provincia di Pescara all’Oasi delle Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi in provincia di L’Aquila, dall’Oasi dei Calanchi di Atri e l’Oasi affiliata del Fosso Giardino a Martinsicuro in provincia di Teramo all’Oasi del Lago di Serranella nei Comuni di Altino, Casoli e Sant’Eusanio del Sangro e l’Oasi delle Cascate del Verde di Borrello in provincia di Chieti.
A queste si aggiungono una serie di altre aree naturali con il quale il WWF collabora come le due riserve regionali Punta dell’Acquabella e Ripari di Giobbe di Ortona (CH), la Riserva regionale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi (TE), la Riserva regionale di Vasto Marina (CH), il Parco territoriale attrezzato dell’Annunziata ad Orsogna (CH) e il Parco territoriale attrezzato di Fiume Fiumetto di Colledara (TE).
Tutte queste Oasi e aree protette stanno portando avanti un ricco programma di iniziative per l’estate 2021 i cui dettagli si possono consultare sulle rispettive pagine Facebook o sulla pagina del WWF Abruzzo.
Si va dalle tradizionali escursioni guidate in natura (comprese quelle molto suggestive in notturna durante le fasi di luna piena) ai laboratori didattici per bambini e ragazzi, dalle attività di yoga in ambienti naturali agli aperitivi con prodotti tipici, dal rilascio di animali soccorsi alle piccole rappresentazioni teatrali su temi legati alla tutela della biodiversità e delle specie in pericolo, dai giochi tradizionali alle giornate di volontariato per le pulizie a mano di spiagge e argini dei fiumi fino alle attività di tutela e sensibilizzazione sul fratino e sul suo habitat.
Quest’anno due nuovi format di attività all’aperto particolarmente adatte a bambini e famiglie stanno avendo molto successo: Lupopoly, dedicata a conoscere giocando il Lupo e il suo mondo, e il Biowatching, un laboratorio didattico per imparare a interpretare la natura e diventare un giovane esploratore.
Grazie al contributo della Regione Abruzzo e di alcuni comuni e alle attività dei volontari, la maggior parte delle attività sono gratuite, ma necessitano di prenotazioni. Ogni realtà offre anche eventi più impegnativi a pagamento così da creare una fonte di reddito per professionisti o cooperative locali che vogliono continuare a operare nelle aree interne o in zone comunque meno frequentate.
Non mancano poi le attività di volontariato sul campo dedicate alla tutela dell’Orso bruno marsicano in aree protette come il Parco regionale Sirente-Velino o il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nelle aree limitrofe: con giovani provenienti da ogni parte d’Abruzzo (e non solo) si fa attività di comunicazione e sensibilizzazione sulla convivenza tra orso e attività antropiche e nel concreto si realizzano recinti a protezione di greggi o apiari o si interviene su alberi al fine di creare fonti alimentari naturali o evitare che gli orsi si avvicinino ai paesi.
“Dopo un anno e mezzo di stop forzato noi del WWF non vedevamo l’ora di poter tornare in natura e dalle risposte che stiamo avendo ci sembra che anche tanti turisti avvertivano la stessa esigenza”, dichiara Filomena Ricci, delegato WWF Abruzzo. “Per il turismo verde l’Abruzzo è una delle mete italiane più ambite e le nostre Oasi possono offrire uno spaccato di tutta la natura abruzzese, dal mare alle montagne. Le attività previste per l’estate 2021 sono state necessariamente contingentate nei numeri, ma certo non nella qualità e varietà. Il successo che stiamo avendo, nonostante l’obbligo di prenotazione, è la dimostrazione che puntare sul turismo sostenibile è la scelta migliore. Purtroppo dobbiamo registrare un forte ritardo nell’assegnazione dei fondi alle riserve naturali da parte della Regione Abruzzo. Siamo ad agosto e ancora non sono stati assegnati i fondi del 2021. La programmazione delle attività è possibile solo grazie agli anticipi e al volontariato degli operatori, ma si tratta di una situazione che mortifica chi opera e rende molto difficile programmare le attività. La gestione di questo settore richiederebbe maggior convinzione da parte delle forze politiche, attuali e passate, che sono chiamate ad amministrare la nostra regione”.