11.11.21

A 4 anni dalla grande Manifestazione per l'Acqua trasparente, che cosa si è fatto per mettere in sicurezza l'acquifero del Gran Sasso?


Questo articolo è sostanzialmente identico a quello che pubblicammo 3 anni fa. Sono cambiati solo gli anni passati, ma la sostanza è rimasta la stessa.

Quattro anni fa – l’11 novembre 2017 – l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso da WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI e Italia Nostra, organizzò la Manifestazione per l’Acqua Trasparente, una delle più grandi mai svolte a Teramo con la partecipazione di migliaia di cittadini e l’adesione di quasi tutti i Comuni della nostra provincia.
Un corteo colorato e pacifico percorse le vie cittadine dai Giardini dei Tigli fino a Piazza Sant’Anna per chiedere tre cose:
  1. Trasparenza e partecipazione per far conoscere ai cittadini cosa accade sotto il Gran Sasso nelle Gallerie autostradali e nei Laboratori sotterranei dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
  2. Sicurezza per l’acqua che arriva nelle nostre case.
  3. Azzeramento del rischio incidenti con la rimozione dei materiali pericolosi dai Laboratori sotterranei dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Cosa si è fatto concretamente per rispondere a queste richieste?
Quando arriverà la soluzione definitiva al problema dell’interferenza dei Laboratori e delle gallerie autostradali con l’acquifero denunciato per la prima volta ormai 20 anni fa?