16.10.20

730 giorni di silenzio dell'Amministrazione comunale sull'emergenza sedi per le associazioni


Questa mattina il Presidente dell’ARCI provinciale, Giorgio Giannella, e il Presidente del WWF Teramo, Claudio Calisti, hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare una situazione paradossale che si è trascinata per oltre due anni e che merita di essere raccontata perché dimostra il disinteresse anche di questa Giunta comunale rispetto alle esigenze di importanti realtà associative.
Nel maggio del 2018 l’ARCI e l’associazione Mountain Wilderness segnalarono all’Amministrazione Comunale di Teramo la presenza in via Molinari n. 2 di un bene sequestrato alla criminalità organizzata a disposizione del Comune che non era occupato da tempo.
Le due associazioni chiesero che questi locali, così come prescrive la legge sui beni sequestrati alla criminalità organizzata, fossero messi a disposizione del mondo del volontariato e a tal fine presentarono un progetto che prevedeva la costituzione di un centro polivalente dove praticare formazione culturale alla legalità tramite la costituzione di una “Piccola Biblioteca della Legalità” e una sala convegni per la costruzione di un punto di incontro per la creatività e l'associazionismo sociale.
Con l’arrivo della nuova Amministrazione comunale il progetto fu illustrato al Sindaco e all’Assessore al Patrimonio che si mostrarono interessati.
Il 4 agosto del 2019 il progetto fu ampliato con il coinvolgimento del WWF Teramo che nel mese di luglio - con un preavviso di solo un mese - era stato costretto ad abbandonare la sua sede di via De Vincentiis dove aveva creato anche un Centro di documentazione ambientale perché l’Amministrazione Provinciale aveva richiesto la disponibilità del locale dovendo individuare nuove aule per le scuole cittadine. Il coinvolgimento del WWF nel progetto avrebbe comportato il trasferimento delle oltre duemila pubblicazioni a tema ambientale che costituivano il Centro nonché dell’archivio documentale del WWF Abruzzo che racconta oltre 40 anni di battaglie ambientaliste della nostra regione. Un patrimonio che per anni è stato a disposizione gratuitamente di studenti, insegnanti e appassionati nella sede di via De Vincentiis.
Seguirono nuovi incontri con il Sindaco e l’Assessore al Patrimonio nel corso dei quali l’Amministrazione chiese di coinvolgere anche l’Associazione GADIT – Guardie Ambientali d’Italia – Sezione di Teramo che aveva bisogno di un luogo dove svolgere riunioni e conservare la documentazione relativa alle loro attività. Ovviamente tale richiesta fu immediatamente accolta come si ebbe modo di comunicare al Sindaco nel corso di un incontro.
La proposta delle Associazioni era quindi quella di creare un punto di ritrovo dove ARCI e WWF avrebbero collocato la propria sede, sarebbe nato il nuovo Centro di Documentazione Ambientale con un Centro di formazione sulla legalità, l’Associazione GADIT – Guardie Ambientali d’Italia avrebbe potuto svolgere riunioni e conservare la propria documentazione e Mountain Wilderness avrebbe potuto svolgere incontri con soci e aderenti. Non solo: come si è chiarito più volte al Sindaco e all’Assessore al Patrimonio la sede sarebbe stata messa a disposizione di tutte le altre associazioni che avessero avuto bisogno di svolgere riunioni o conferenze stampa. Del resto le precedenti sedi teramane sia del WWF che dell’ARCI sono sempre state utilizzate da altre associazioni in uno spirito di piena collaborazione che è tipico del volontariato.
A fronte dell’assegnazione dei locali in questione, le ARCI e WWF hanno sempre dato disponibilità a sostenere le spese di utenze e condominio che attualmente sono a carico dell’Amministrazione Comunale – e quindi di tutta la collettività teramana – nonostante i locali siano inutilizzati da anni.
Alle note inviate dalle associazioni l’Amministrazione Comunale di Teramo in oltre due anni non ha mai ritenuto di dover rispondere ufficialmente né con un sì, né con un no. Contemporaneamente si sono però svolti numerosi incontri con il Sindaco e con l’Assessore a Patrimonio nel corso dei quali è stata più volte manifestata la volontà dell’Amministrazione di accogliere la proposta. Anche l’ipotesi di lanciare un bando per verificare l’interesse di altre associazioni fu accantonata da parte degli stessi amministratori come peraltro dimostra il fatto che in oltre due anni l’Amministrazione non ha fatto alcun bando per giungere all’assegnazione dei locali.
Nonostante le numerose richieste per le vie brevi la situazione è rimasta fino ad oggi bloccata. Anche l’arrivo del nuovo Assessore all’Ambiente, che appena nominata aveva manifestato - spontaneamente - la volontà di risolvere la vicenda, non ha portato a nulla.
Per giungere ad una risoluzione di questa annosa vicenda, a metà settembre è stata inviata un’ultima richiesta al Sindaco, all’Assessore al Patrimonio e all’Assessore all’Ambiente chiedendo di fornire una volta per tutte una risposta entro la fine del mese di settembre.
Per l’ennesima volta abbiamo dovuto registrare il silenzio dell’Amministrazione Comunale che ha fatto passare anche questa ultima occasione per dare un concreto segnale di attenzione e di rispetto al mondo del volontariato: un periodo di oltre due anni è lunghissimo per assegnare un locale abbandonato, è inaccettabile per non fornire neppure una risposta, ancorché negativa.
ARCI e WWF non possono far altro che prendere atto di questa volontà dell’Amministrazione Comunale e della mancanza di considerazione dimostrata. È triste assistere ad un simile inspiegabile atteggiamento che porta chi amministra la cosa pubblica a tenere vuoto un locale su cui la collettività paga i costi di condominio e utenze, piuttosto che dare concretezza al tanto sbandierato principio di sussidiarietà e ai buoni propositi di attenzione verso il volontariato.
Al di là del caso singolo, questa vicenda attesta la difficoltà del mondo del volontariato nel trovare a Teramo luoghi di aggregazione dove poter svolgere le proprie attività associative coinvolgendo la collettività, in particolare quella più giovane: si tratta di un annoso problema al quale evidentemente non si vuole trovare una soluzione.