“Cosa è successo l’8 e il 9 maggio alla nostra acqua?”: sarà questa la domanda che l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso rivolgerà ai rappresentanti di ASL, ARTA e Ruzzo Reti SpA nel corso dell’incontro pubblico che l’Osservatorio ha organizzato sabato 20 maggio alle ore 16.30 presso la sala polifunzionale della Provincia in via Comi n. 11 a Teramo.
Saranno presenti all’incontro Francesco Chiavaroli, Direttore Generale dell’ARTA, Antonio Forlini, Presidente della Ruzzo Reti SpA, e dirigenti della ASL. Ad oggi hanno assicurato la loro presenza anche Renzo Di Sabatino, Presidente della Provincia di Teramo, e Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ma sono stati invitati anche il Presidente, gli assessori e i consiglieri della Regione Abruzzo, più tutti i sindaci della provincia di Teramo.
Fornire un’informazione completa su quanto è avvenuto nel corso dell’ultima emergenza idrica è un dovere degli organismi di gestione e controllo del bene comune per eccellenza, l’acqua.
Come Osservatorio siamo nati proprio per comprendere la situazione dell’acquifero che rifornisce più di metà degli abruzzesi: stabilire con certezza cosa è successo tra l’8 e il 9 maggio (e nei giorni immediatamente precedenti) è un passaggio fondamentale. Come abbiamo detto fin dalla costituzione non è nostro interesse fare indagini (che invece spettano alla magistratura); non è nostra volontà rincorrere l’ultima analisi mancante perché le analisi devono essere fornite a tutti i cittadini in maniera trasparente e accessibile; non è nostro intenzione sostituirci agli organismi di controllo, ma assicuraci che questi svolgano i loro compiti e informino la cittadinanza.
Negli ultimi giorni abbiamo assistito a tentativi, più o meno marcati, di “scaricabarile”, a critiche più o meno esplicite a funzionari e dirigenti di organismi di controllo, a sindaci che hanno avviato campagne di analisi in autonomia: a nostro parere tali situazioni dimostrano un certo grado di confusione che si può superare solo attraverso un confronto partecipato e trasparente.
Ed è quello che, come Osservatorio, vogliamo promuovere.
Dopo questo primo incontro, infatti, ne seguiranno altri:
- per capire bene il grado di sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso (caratterizzato da due realtà potenzialmente inquinanti: i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e i trafori autostradali A24);
- per confrontarsi con le istituzioni sui loro programmi per la messa in sicurezza definitiva delle acque del Gran Sasso, visto che sono in corso da mesi riunioni a livello regionale che stanno ipotizzando nuovi interventi.
Nel frattempo l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso continua a crescere. Con le ultime adesioni del CAI e di Italia Nostra salgono a 10 le associazioni cittadine che promuovono l’Osservatorio: WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura Laga, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI e Italia Nostra.
L’adesione è aperta a tutte le associazioni interessate e a tutti i cittadini che vogliono impegnarsi su questa problematica.