29.5.09

Riserva del Borsacchio: passa il tempo e nulla cambia

Nulla di nuovo. È questa la novità. Dopo il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, anche il Presidente della Provincia Ernino D’Agostino trascura gli impegni sulla Riserva Naturale del Borsacchio. Dopo aver promesso, dinanzi al Consiglio Provinciale riunitosi il 21 aprile 2009, l’immediata nomina del Comitato di Gestione della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio, ha dimenticato ogni promessa. E la collettività aspetta.
La Regione Abruzzo ha istituito la Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio l’8 febbraio 2005. E in più di quattro anni le Amministrazioni Comunali di Giulianova e di Roseto degli Abruzzi, nel cui territorio ricade la riserva, non hanno neppure nominato l’Organo di Gestione, rendendo così di fatto impossibile l’avvio dell’area protetta. Nel frattempo l’area del Borsacchio è stata oggetto di appetiti speculativi che sono stati bloccati grazie alla continua vigilanza delle associazioni ambientaliste e del Comitato cittadino che da sempre si batte per la Riserva.
La Legge istitutiva (L.R. n. 6 dell’8 febbraio 2005) prescriveva l’elaborazione di un progetto pilota di gestione finalizzato all’occupazione di disoccupati ed inoccupati, avvalendosi delle Associazioni di Protezione Ambientale, di consulenti, di Istituti particolarmente qualificati, del Corpo Forestale dello Stato, dell’Università e dell’Istituto Zooprofilattico per l’Abruzzo e il Molise, entro novanta giorni dall’approvazione della legge (vale a dire entro la data del 9 maggio 2005). Neppure questo è stato fatto. -
Sempre la Legge istitutiva prescriveva la sistemazione dei cartelli segnaletici lungo il perimetro e lungo le strade di accesso alla Riserva entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge (vale a dire entro la data del 9 maggio 2005). E dopo quattro anni, nessun cartello è stato sistemato.
La stessa redazione del Piano di Assetto Naturalistico della riserva è durata anni ed alla fine è stato predisposto uno strumento pianificatorio che, se approvato, avrebbe consentito, all’interno della riserva, la realizzazione di un nuovo quartiere su un’area di circa 50.000 metri quadri. Una previsione contraria alla normativa che ha fatto sì che il Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi, grazie alle denunce del mondo ambientalista, non sia riuscito ad approvare il PAN.
Di fronte all’immobilismo dei Comuni di Giulianova e Roseto degli Abruzzi, la Giunta della Regione Abruzzo ha affidato la gestione della Riserva Naturale Borsacchio alla Provincia di Teramo, al fine di realizzare tutte le attività di programmazione e attuazione della legge istitutiva della Riserva, per evitare che eventuali ritardi pregiudicassero gli interessi ambientali protetti. Ma l’inerzia dei due Comuni, come un morbo contagioso, sembra essersi trasmessa anche alla Provincia di Teramo.
Dal 27 novembre 2008, giorno in cui la Regione Abruzzo ha affidato alla Provincia di Teramo la gestione della Riserva, ancora nulla è stato fatto.
Dopo tanti solleciti, solo a fine aprile, a seguito di una mozione approvata dal Consiglio provinciale, si è arrivati alla richiesta di segnalare i propri nominativi ai soggetti istituzionali che devono designare i componenti del Comitato di gestione. Ed ancora una volta l’inerzia ha avuto la meglio poiché il Comune di Roseto ha fatto sapere di non essere intenzionato a fare alcun nome.
Il mandato di questo Consiglio provinciale si avvia alla conclusione e la Riserva del Borsacchio è rimasta ancora una volta al palo!
Il Comitato cittadino per la Riserva e le Associazioni ambientaliste rivolgono un ultimo appello al Presidente D’Agostino affinché si giunga almeno alla nomina del Comitato di gestione che rappresenterebbe il primo atto concreto per l’avvio dell’unica area protetta costiera della provincia di Teramo.