30.5.09

Elezioni & Ambiente

Il WWF di Teramo ha programmato un incontro con i tre candidati alla carica di sindaco per lunedì 1° giugno alle ore 16 presso la Sala del Mutilato in piazza Dante a Teramo.
Paolo Albi, Maurizio Brucchi e Sandro Santacroce si confronteranno su temi importanti della vita cittadina e proporranno le loro idee per la città.
Teramo si caratterizza da anni per una forte disattenzione delle pubbliche amministrazioni per quanto riguarda le tematiche ambientali. Il WWF solleciterà i tre candidati per capire come pensano di risolvere i tanti problemi.
Rifiuti e discarica. Una scriteriata gestione della discarica La Torre ha portato al suo crollo. Al di là del danno ambientale, da tre anni i teramani sono costretti a pagare per lo smaltimento fuori provincia. La discarica ancora presenta problemi per la messa in sicurezza e non è stata individuata un’ipotesi alternativa: l’Amministrazione Comunale ha insistito, riportando sconfitte sia in sede amministrativa che giudiziale, per costruire una nuova discarica a fianco a quella franata, sempre in zona a rischio frana.
È cresciuta la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata, ma è ancora lontana dagli obiettivi di legge. Inoltre, la raccolta della frazione umida attraverso i cassonetti stradali non assicura il recupero del materiale raccolto che risulta troppo sporco per essere trasformato in compost. La TEAM non ha inteso fino ad oggi passare alla raccolta “porta a porta”, l’unica che garantisce alte percentuali e possibilità reale di recupero.
Mobilità. Teramo è soffocata dal traffico. Le poche zone chiuse al traffico non sono controllate e le macchine sono parcheggiate persino intorno al Duomo. Manca un serio Piano Urbano del Traffico e della Mobilità e tutte le soluzioni al traffico che vengono prospettate sono rivolte alla costruzione di nuove strade. È ormai chiaro a tutti che il Lotto Zero, presentato a suo tempo come elemento “risolutore” del traffico teramano, se mai sarà finito, non risolverà proprio nulla, tanto che tutti coloro che lo votarono parlano ora della necessità di realizzare una tangenziale a nord.
Non ci sono piste ciclabili e quando si costruiscono nuove strade o si fanno interventi di manutenzione di quelle vecchie (vedi ad esempio Ponte San Ferdinando) non si lasciano spazi per la realizzazione di piste dedicate alle biciclette, come prevede la normativa.
L’arretramento della ferrovia e l’occupazione degli spazi lasciati liberi con alberghi ed altre costruzioni di fatto impedirà il prolungamento della linea ferroviaria che arriva a Teramo ed il suo sfruttamento come metropolitana di superficie.
Verde pubblico. A Teramo manca un piano del verde. Non esiste gestione e cura del verde. Continuamente vengono tagliate piante per lasciare spazio a parcheggi o costruzioni. I parchi fluviali sono sporchi e poco fruibili. Quello sul Tordino è definitivamente compromesso dal Lotto Zero, mentre quello del Vezzola viene periodicamente privato di vegetazione (oltre a soffrire per la mancanza di acqua del torrente).
Energia. Manca un piano energetico comunale, mancano interventi e prescrizioni per adottare sistemi di costruzione che garantiscano risparmio energetico e maggiore efficienza delle costruzioni. Mentre continua ad essere pendente la richiesta per la costruzione di una centrale turbogas sulla quale l’Amministrazione Comunale si è pronunciata favorevolmente.
Urbanistica. A Teramo si costruisce molto, inseguendo le richieste dei privati. Attraverso lo strumento del project financing le Amministrazioni di fatto stanno rinunciando a pianificare lo sviluppo del territorio, lasciando all’interesse privato le scelte strategiche. Cosa deve diventare Teramo? Quel è il ruolo del suo centro cittadino, pieno di auto e sempre meno “vitale”, in perenne concorrenza con un centro commerciale che viene utilizzato come luogo di aggregazione dove vengono trasferite tutte quelle iniziative che un tempo animavano la città?