2.8.21

L'estate del Panda: vivere la natura con il WWF


L’estate in natura del WWF è iniziata a giugno e proseguirà ancora per tutto agosto fino alla prima metà di settembre.
Il WWF è presente in Abruzzo in 6 aree naturali protette: dall’Oasi del Lago di Penne in provincia di Pescara all’Oasi delle Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi in provincia di L’Aquila, dall’Oasi dei Calanchi di Atri e l’Oasi affiliata del Fosso Giardino a Martinsicuro in provincia di Teramo all’Oasi del Lago di Serranella nei Comuni di Altino, Casoli e Sant’Eusanio del Sangro e l’Oasi delle Cascate del Verde di Borrello in provincia di Chieti.
A queste si aggiungono una serie di altre aree naturali con il quale il WWF collabora come le due riserve regionali Punta dell’Acquabella e Ripari di Giobbe di Ortona (CH), la Riserva regionale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi (TE), la Riserva regionale di Vasto Marina (CH), il Parco territoriale attrezzato dell’Annunziata ad Orsogna (CH) e il Parco territoriale attrezzato di Fiume Fiumetto di Colledara (TE).
Tutte queste Oasi e aree protette stanno portando avanti un ricco programma di iniziative per l’estate 2021 i cui dettagli si possono consultare sulle rispettive pagine Facebook o sulla pagina del WWF Abruzzo.
Si va dalle tradizionali escursioni guidate in natura (comprese quelle molto suggestive in notturna durante le fasi di luna piena) ai laboratori didattici per bambini e ragazzi, dalle attività di yoga in ambienti naturali agli aperitivi con prodotti tipici, dal rilascio di animali soccorsi alle piccole rappresentazioni teatrali su temi legati alla tutela della biodiversità e delle specie in pericolo, dai giochi tradizionali alle giornate di volontariato per le pulizie a mano di spiagge e argini dei fiumi fino alle attività di tutela e sensibilizzazione sul fratino e sul suo habitat.
Quest’anno due nuovi format di attività all’aperto particolarmente adatte a bambini e famiglie stanno avendo molto successo: Lupopoly, dedicata a conoscere giocando il Lupo e il suo mondo, e il Biowatching, un laboratorio didattico per imparare a interpretare la natura e diventare un giovane esploratore.
Grazie al contributo della Regione Abruzzo e di alcuni comuni e alle attività dei volontari, la maggior parte delle attività sono gratuite, ma necessitano di prenotazioni. Ogni realtà offre anche eventi più impegnativi a pagamento così da creare una fonte di reddito per professionisti o cooperative locali che vogliono continuare a operare nelle aree interne o in zone comunque meno frequentate.
Non mancano poi le attività di volontariato sul campo dedicate alla tutela dell’Orso bruno marsicano in aree protette come il Parco regionale Sirente-Velino o il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nelle aree limitrofe: con giovani provenienti da ogni parte d’Abruzzo (e non solo) si fa attività di comunicazione e sensibilizzazione sulla convivenza tra orso e attività antropiche e nel concreto si realizzano recinti a protezione di greggi o apiari o si interviene su alberi al fine di creare fonti alimentari naturali o evitare che gli orsi si avvicinino ai paesi.
“Dopo un anno e mezzo di stop forzato noi del WWF non vedevamo l’ora di poter tornare in natura e dalle risposte che stiamo avendo ci sembra che anche tanti turisti avvertivano la stessa esigenza”, dichiara Filomena Ricci, delegato WWF Abruzzo. “Per il turismo verde l’Abruzzo è una delle mete italiane più ambite e le nostre Oasi possono offrire uno spaccato di tutta la natura abruzzese, dal mare alle montagne. Le attività previste per l’estate 2021 sono state necessariamente contingentate nei numeri, ma certo non nella qualità e varietà. Il successo che stiamo avendo, nonostante l’obbligo di prenotazione, è la dimostrazione che puntare sul turismo sostenibile è la scelta migliore. Purtroppo dobbiamo registrare un forte ritardo nell’assegnazione dei fondi alle riserve naturali da parte della Regione Abruzzo. Siamo ad agosto e ancora non sono stati assegnati i fondi del 2021. La programmazione delle attività è possibile solo grazie agli anticipi e al volontariato degli operatori, ma si tratta di una situazione che mortifica chi opera e rende molto difficile programmare le attività. La gestione di questo settore richiederebbe maggior convinzione da parte delle forze politiche, attuali e passate, che sono chiamate ad amministrare la nostra regione”.