Il sistema delle Riserve regionali e il Parco regionale del Sirente-Velino, le aree protette istituite dalla Regione Abruzzo, è in difficoltà per la scarsità di risorse economiche e per la poca considerazione che la politica manifesta verso questi strumenti dedicati alla tutela della biodiversità e allo sviluppo di economie circolari locali. In particolare, le scarse risorse economiche messe a disposizione nel bilancio regionale non ripagano nemmeno la passione e la volontà di chi vi opera, anche perché troppe volte questi operatori sono costretti ad anticipazioni di cassa per rispondere alle emergenze quotidiane che devono affrontare.
Una situazione di crisi – denunciano WWF e Legambiente - che si trascina da anni perché da parte della Regione Abruzzo non è ancora maturato un ragionamento adeguato ad affrontare le sfide che pongono le strategie globali per frenare la perdita di biodiversità, di cui la stessa Regione si deve sentire investita poiché conserva nel suo territorio specie e habitat a rischio di estinzione. Una mancanza di strategia che non fa valorizzare al meglio le aree protette abruzzesi che sono, oggi, sempre più al centro di un'economia circolare potenzialmente valida ma che tarda ad affermarsi nonostante gli sforzi che operatori, associazioni e Comuni compiono in questa direzione.
Molte sono le lacune del sistema, dovute soprattutto ad una mancanza di visione da parte della Regione che tutela specie e habitat tra i più importanti d’Europa ma non riesce a mettere al centro una programmazione unitaria delle risorse economiche e dei progetti di conservazione di tutte le aree protette d’Abruzzo, e soprattutto non ragiona su una strategia di successo per la natura, la bellezza e la cultura delle aree interne dell’Appennino. Un esempio concreto è la discussione attorno alla nuova versione della Legge Regionale n.38/96 che dimostra tutti questi limiti: il testo proposto dall’Assessorato regionale ai parchi va dunque rivisto e fortemente migliorato, a partire proprio dall'attribuzione delle risorse per finanziare il sistema delle aree protette regionali.
La Regione investe 660 mila euro per la campagna di comunicazione di Abruzzo Open Day Winter, per promuovere le bellezze naturali e culturali che interessano e costellano le aree protette e per valorizzare biodiversità, paesaggi, borghi e itinerari per sport verdi; è paradossale che invece non investa adeguatamente sul patrimonio stesso, gestito e valorizzato dalle Riserve e dal Parco.
Un patrimonio di esperienze e di lavoro che non può e non deve essere disperso, ma che va invece valorizzato e messo a sistema. Gli obiettivi primati devono essere omogenei standard di qualità, conservazione, servizi per migliorare e uniformare i modelli di gestione, semplificazione della macchina burocratica, innovazione… Tutto questo è possibile soltanto garantendo le giuste risorse per dare piena attuazione alle strategie Europee e nazionali per la tutela della biodiversità. Al tempo stesso bisogna mettere in campo gli strumenti necessari per lo sviluppo sostenibile delle aree protette abruzzesi che sono, nonostante le lacune nella programmazione regionale e l'inadeguatezza dei fondi per la gestione ordinaria, esempi di buone pratiche di sostenibilità applicata, creano valore per le comunità locali e attrattività per le nuove forme di turismo esperienziale.
Le aree protette possono rappresentare ancora di più la risposta per uscire dalla crisi e attuare una nuova economia circolare che garantisce il benessere vero e durevole ed è importante che anche la politica creda in questa strategia che interessa la gran parte del territorio interno e montano della regione.
E poiché si avvicina la formulazione del bilancio di previsione 2017, Legambiente e WWF si augurano che questa volta vengano adeguatamente finanziate le Riserve Naturali Regionali e il Parco Sirente-Velino partendo dai fabbisogni reali per dare continuità e dignità a chi da anni, in modo precario e incerto, ha accettato la scommessa di trasformare una passione in lavoro e per attuare una conservazione e una gestione di habitat e specie effettiva e rispondente alle sfide che ci derivano dal grande patrimonio che abbiamo ricevuto in dote e che dobbiamo preservare per noi e per le generazioni future.
Le richieste di 2,5 mln di euro per le Riserve Naturali Regionali e 1,5 mln di euro per il Parco Sirente Velino avanzate durante la riunione dello scorso 29 novembre appaiono il minimo che la Regione verde d'Europa, che ha sottoscritto la Convenzione degli Appennini ed è stata protagonista dell’unica, ad oggi, strategia per conservare e valorizzare le nostre montagne e le loro bellezze, debba appostare sui capitoli a loro dedicate per il 2017. Sarebbe opportuno che si programmasse, come più volte chiesto, un Piano Pluriennale che metta in prospettiva, almeno per un triennio, l'impegno della Regione in attuazione delle strategie europee e nazionali in merito a Biodiversità, Reti Ecologiche e Servizi Ecosistemici che veda nelle Riserve e nel Parco Sirente Velino i nodi che si aggiungono a quelli costituiti dai Parchi Nazionali con i quali in tale ottica si dovrà sviluppare una programmazione convergente.
Chiediamo alla Regione di adottare queste misure da questo esercizio finanziario. Questo rappresenteremo alle Commissioni competenti del Consiglio Regionale nelle audizioni di rito e nel consueto presidio della seduta di bilancio ai Consiglieri Regionali prima del voto in aula.