Nata nel maggio del 2015 grazie all’impegno dei volontari del WWF Teramo e alla volontà del Comune di Alba Adriatica, la “Spiaggia del Fratino e del Giglio di mare” è una piccola area sul litorale albense dedicata alla tutela di queste importanti specie.
Da più di un anno, i volontari dell’Associazione effettuano sopralluoghi settimanali in questa micro “area protetta” per censire e tutelare le specie presenti, ma anche per studiare come si sviluppa la rinaturalizzazione di un tratto di costa sul quale, fino a due anni fa, si è sempre intervenuti per la pulizia con mezzi meccanici determinando l’eliminazione di tutta la vegetazione.
Nel corso di questi sopralluoghi è stata riscontrata la presenza di specie di piante molto rare tanto da essere inserite nella lista rossa nazionale delle specie in pericolo. Oltre al Giglio di mare (Pancratium Maritimum), che dà il nome alla spiaggia, erano già segnalati il Finocchio litorale (Echinofora Spinosa) e l’Euforbia marittima (Euforbia Paralias). Ma recentemente sono stati scoperti anche alcuni esemplari di Verbasco del Gargano (Verbascum niveum subsp. garganicum), tutelato dalla Legge regionale n. 45/79 dove compare tra le specie dell’Allegato A per le quali vige il divieto di raccolta, danneggiamento ed estirpazione. La presenza del Verbasco è stata attestata dai ricercatori dell’Università di Camerino Luca Brachetti e Fabio Conti che si sono resi immediatamente disponibili ad effettuare un primo sopralluogo.
“La spiaggia del Fratino e del Giglio di mare continua a regalarci grandi sorprese”, dichiara Fabiola Carusi, curatrice per il WWF del progetto. “Questo piccolo fazzoletto di spiaggia rappresenta un gioiello di biodiversità che attira l’attenzione di studiosi, appassionati, ma anche di semplici cittadini e turisti, tutti interessati ad uno dei pochissimi tratti costieri della nostra provincia lasciati liberi di evolversi naturalmente. Qui abbiamo organizzato giornate di pulizia della spiaggia, presentazioni di libri a tema, incontri di educazione ambientale per le scuole, ma anche per i turisti durante l’ultima stagione balneare grazie all’ospitalità dello stabilimento Copacabana. Purtroppo ci sentiamo un po’ abbandonati dall’Amministrazione Comunale che, prima ha appoggiato la creazione della Spiaggia e ora non fa nulla per proteggerla dagli atti vandalici verificatisi. È un anno che segnaliamo la necessità di riposizionare la corda e i paletti della delimitazione che sono stati rubati, ma il Comune ancora non provvede, nonostante come WWF saremmo pronti ad accollarci parte delle spese e a lavorare gratuitamente. Il comportamento dell’Amministrazione è incomprensibile: peraltro il tratto di spiaggia è ben visibile ai turisti e se viene abbandonato non rappresenta certo una bella cartolina di benvenuto”.
Nei giorni scorsi il WWF Teramo ha provveduto ad inviare una segnalazione sulle nuove specie floristiche protette trovate sulla spiaggia direttamente al Corpo Forestale dello Stato, richiedendone l’intervento per attuare le necessarie operazioni di messa in sicurezza.