7.8.11

Il vero "anello mancante"

In merito al recente convegno “L'anello mancante” svoltosi a Pineto, dove i Comuni di Roseto degli Abruzzi e di Pineto si sono detti concordi sulla necessità di realizzare un ponte ciclopedonale sul fiume Vomano, il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (CCiclAT), nell’apprezzare l’iniziativa e la disponibilità delle due Amministrazioni, sottolinea però come il vero anello mancante del percorso ciclabile che collega quasi tutto il litorale teramano, sia il collegamento Giulianova-Roseto degli Abruzzi ed il collegamento relativo al Comune di Silvi.
La Ciclovia Adriatica, ramo 6 di Bicitalia, collegherebbe Ravenna a Santa Maria di Leuca, in un percorso praticamente pianeggiante che attraversa luoghi di rara bellezza e di alta valenza turistica e culturale. Mentre la Regione Puglia annuncia il completamento del tratto regionale di sua competenza l’Abruzzo è ancora fanalino di coda.
Fa eccezione la Provincia di Teramo, che può vantare piste ciclabili in gran parte delle sue località balneari, e diversi ponti ciclopedonali che attraversano i numerosi corsi d’acqua della Provincia, avendo creato quello che è stato definito il “corridoio verde adriatico”, coincidente con la ciclovia adriatica.
A questo sistema di attraversamenti manca il collegamento, sul fiume Tronto, tra Martinsicuro e San Benedetto del Tronto, e sul fiume Vomano, tra Roseto degli Abruzzi e Pineto.
Il primo si è momentaneamente risolto grazie alla realizzazione, sul ponte stradale di imminente inaugurazione, di una corsia ciclabile che necessita, però, di essere collegata con le piste esistenti sui litorali delle due cittadine costiere. Infatti un attraversamento ciclabile su di un ponte ha poco senso se poi, per raggiungerlo, i ciclisti devono attraversare strade trafficate e pericolose.
Per il secondo attraversamento, in attesa del ponte ciclabile vero è proprio (già progettato dalla Provincia ma, per il quale, servirebbero almeno un paio di milioni di euro), sarebbe possibile utilizzare il ponte ANAS esistente, situato sulla SS16, che ha una carreggiata abbastanza ampia da poter accogliere, una volta declassificata la strada statale, una pista ciclabile.
In tal senso, su sollecitazione del CCiclAT, la Provincia di Teramo ha già predisposto uno studio di fattibilità dove si evidenzia che, tramite posizionamento di una semplice barriera (vedi foto) si potrebbe ricavare una pista ciclabile sufficiente a risolvere, seppur momentaneamente, il problema.



Attualmente, visti i tempi di “vacche magre” è necessario ottimizzare le risorse ed investire i pochi soldi a disposizione dando priorità alle opere più urgenti: visto che gli attraversamenti fluviali possono essere risolti, seppure in attesa dei ponti dedicati, con soluzioni economiche ed efficaci, investiamo i fondi per completare la ciclovia adriatica costruendo i tratti mancanti e collegando così l’Abruzzo con le Marche ed il Molise, fino a ricongiungerci con la Puglia.