4.7.11

Borsacchio: la storia infinita...

I recenti interventi del Sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro (nella foto), e del Consigliere regionale Claudio Ruffini offrono l’occasione per rivolgere un appello agli amministratori locali e regionali che da anni si agitano sulla vicenda della Riserva del Borsacchio senza riuscire a risolvere nulla. Questa incapacità di affrontare e risolvere i problemi non ha consentito alla riserva di svolgere quel ruolo di promozione territoriale che le aree naturali protette svolgono.
Per l’ennesima volta invitiamo il Sindaco Mastromauro e tutti coloro che chiedono la riperimetrazione della Riserva del Borsacchio, prendendo come scusa un presunto blocco del contratto di quartiere dell’Annunziata, a rileggere il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della riserva (pagato centinaia di migliaia di euro di fondi regionali e mai adottato).
Nel PAN vengono fatte salve (cioè possono essere applicate) le previsioni del contratto di quartiere! Non vi è alcuna ragione, quindi, per riperimetrare la riserva, ma anzi si deve procedere, come richiesto da anni dalle associazioni, alle definizione del PAN ed all’individuazione dell’organismo di gestione della riserva.
Il contratto di quartiere dell’Annunziata non ha nulla da temere dalla riserva (ma semmai dovrà essere valutato alla luce delle leggi nazionali e regionali che tutelano i corsi d’acqua).
Vale poi la pena di ricordare a tutti che il Piano Territoriale Provinciale ed il relativo piano d’area della media e bassa Val Tordino, alla foce del Tordino, prevedono proprio la realizzazione di un parco fluviale: a chiedere la tutela di quest’area, quindi, non sono solo le associazioni ambientaliste ed i cittadini stanchi di vedere cementificata qualsiasi area verde, ma gli stessi amministratori, a partire da quelli della Provincia.
Una gestione adeguata della riserva sarebbe inoltre l’occasione per riqualificare l’area della foce del Tordino e realizzare il terminale verde della futura Teramo-mare ciclabile quale punto di congiunzione con il corridoio verde adriatico: in questo modo si inizierebbe a fare qualcosa di concreto per la tutela ambientale dopo le tante belle parole spese dagli amministratori di turno nei convegni e negli incontri pubblici.
Ricordiamo che in consiglio regionale sono state fatte molte proposte tese a risolvere anche le problematiche sollevate da alcuni (molto pochi per la verità) campeggiatori di Roseto degli Abruzzi senza dover procedere a nessuna riperimetrazione: se l’obiettivo è migliorare l’offerta dei campeggi, la presenza di una riserva naturale non costituisce certamente un ostacolo e le proposte avanzate lo colgono pienamente; discorso diverso se l’azione di questi operatori turistici nasconde invece la volontà di modificare i campeggi in strutture fisse di tipo residenziale e non ricettivo turistico per cui la richiesta di uscire dalla riserva è semplicemente anticipatrice di una cementificazione ulteriore della nostra costa per meri intenti speculativi.
Rivolgiamo, quindi, l’ennesimo invito a tutti coloro che sono interessati a trovare soluzioni reali affinché si crei un momento di confronto vero così da evitare ancora inutili contrapposizioni o scelte azzardate come l’immotivata riduzione di un’area naturale protetta che, oltre a determinare un passo indietro nella tutela dell’ambiente costiero, avrebbe sicuramente effetti anche su bandiere blu, vele ed altri riconoscimenti ambientali che le Pubbliche Amministrazioni devono meritarsi nei fatti.

Comitato cittadino per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio
Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano
Italia Nostra

WWF Teramo