6.2.10

La minaccia petrolifera viene dal mare

Continua la campagna di sensibilizzazione contro l'installazione di Ombrina Mare, la piattaforma permanente che la Mediterranean Oil and Gas (MOG) intende installare a circa 6km dalla costa, nei pressi di San Vito Marina (CH).
Se approvato, il progetto porterà all'estrazione di petrolio e di gas per almeno 24 anni, con 4-6 pozzi estrattivi, e un mini-centro oli a mare, visibile dalla riva, ad incenerimento costante di idrogeno solforato e altre sostanze di scarto tossiche.
Dai documenti della MOG, è possibile stimare che saranno prodotte circa 800 tonnellate di rifiuti al giorno fra fanghi e fluidi perforanti ed emissioni in aria. Alcune di queste sostanze sono tossiche e classificate come rifiuti speciali pericolosi, con possibilità di sversamenti e di impatto a riva. Ci sarà una fitta rete di oleodotti e un intenso traffico navale da e per la piattaforma in una zona caratterizzata dalla presenza di ben due zone di ripolamento ittico e riserve regionali. La vista dalla costa dei trabocchi sarà alterata per sempre.
I rischi ambientali e la compromissione delle attività turistiche non avranno alcuna contropartita. Il petrolio estratto fornirà circa lo 0.4% del fabbisogno nazionale, e il gas circa lo 0.04% - se questi restassero in Italia. La MOG però è una ditta inglese e non è tenuta a commercializzare i suoi prodotti nel nostro paese. Le royalties per le estrazioni a mare sono solo del 4% per il petrolio.
La rete Emergenza Ambiente Abruzzo crede che - dato questo scenario - il gioco non valga la candela e che gli innumerevoli rischi che Ombrina Mare porterà con se non siano accettabili per l'Abruzzo regione verde d'Europa.
Finora oltre 160 associazioni, operatori turistici, economisti, medici, ristoratori, gruppi sportivi, ingegneri, docenti universitari, gruppi parrocchiali, bed and breakfast, commercianti, hotel, pescatori, sindaci hanno scritto lettere di contrarietà al Ministero e anche la Provincia di Chieti ha prodotto osservazioni da inviare al ministero.
Di fronte ad una cosi massiccia partecipazione civile, è giunto il momento che anche il governatore Chiodi faccia la sua parte e che l'intera giunta regionale manifesti la propria contrarietà ad Ombrina Mare presso il Ministero in maniera ferma, ufficiale e senza compromessi.
Il governatore Chiodi, in un incontro con i cittadini a Cupello nel Luglio del 2009 aveva promesso che la riviera abruzzese sarebbe rimasta libera da insediamenti petroliferi.
E' arrivata l'ora di mantenere quella promessa e porre un freno alla deriva petrolifera che, se arginata a terra, continua ad avanzare a mare.