7.7.09

Balestrucci in pericolo

Da alcuni giorni il WWF è impegnato nel salvare una colonia di balestrucci presente a Teramo presso lo stabilimento dell'ex-Villeroy & Boch, attualmente in fase di demolozione.
Dopo una prima segnalazione inviata venerdì scorso alle Guardie Provinciali ed al Corpo Forestale dello Stato, il WWF ha organizzato un sit-in di protesta sabato mattina, quando si era sparsa la notizia che in mattinata sarebbe stato abbattuto il muro dove erano presenti decine di nidi di balestruccio.
Di seguito riportamo l'articolo di Maurizio Di Biagio, pubblicato sulla cronaca di Teramo del Messaggero che descrive il sit-in di sabato mattina.

Solo un nutrito drappello di animalisti del Wwf e della Lipu è riuscito a salvare i nidi di alcune rondini a rischio estinzione che stanno nidificando tra le vecchie colonne dell’ex fabbrica “Villeroy & Boch” in via di liquidazione e di abbattimento. Nella mattinata di ieri, la ditta incaricata dal tribunale di Teramo, alla luce dello smantellamento delle mura pericolanti che incombono sull’area, aveva già posizionato la gru per censire i nidi e per “trasferirli in un istituto di Roma”. Azione che a detta degli animalisti «avrebbe comportato la sicura morte degli uccelli migratori», da qui la protesta e il conseguente ritorno sui propri passi della ditta. Il “balestruccio” è un uccello che si nutre di insetti volanti e gode di uno status protettivo. Momenti di tensione si sono quindi registrati tra il presidente Wwf di Teramo Pino Furia, assieme a tutto il popolo ambientalista, e il condirettore dei lavori nominato dal Tribunale, per la redazione di un verbale che poi non è stato firmato dal presidente. Altro imbarazzo è giunto da una sorta di spaccatura interna alla Lipu: una fazione del Circolo teramano infatti appoggiava l’operazione di trasferimento, anzi la curava, mentre l’altra, presente sul posto, la osteggiava. E’ dovuto intervenire da Francavilla il coordinatore regionale Stefano Allavena che ha in pratica smentito la Lipu teramana di fatto bloccando l’iniziativa. Ora come afferma il comandante della polizia provinciale, Nadia Carletti, la patata bollente passa al sindaco Brucchi che dovrà valutare il da farsi: se abbattere le vecchie mura che rappresentano un pericolo pubblico e trasferire quindi i balestrucci o assumere altre iniziative. «Dovrà scegliere lui la priorità». Ma il Comune sembra non possa far nulla. E se il contributo della Lipu con l’intervento di Allavena è venuto meno «si potrà sempre ricorrere ad un veterinario». Finora quattro nidi sui 28 esistenti nella struttura, a suo tempo bonificata da amianto e rifiuti speciali, sono stati già abbattuti perché interessati da un crollo ora anche al centro dell’attenzione per via di un esposto presentato dal Wwf. «L’ipotesi del trasferimento dei piccoli nidi all’Istituto nazionale di fauna selvatica di Roma – dichiara Stefano Allavena – si presenta come un’operazione rischiosissima. Chiediamo che Comune e Tribunale di attendere almeno il 15 settembre quando terminano le tre covate, così da non perdere l’intera colonia». Per la verità, il termine potrebbe essere quello del 20 luglio, termine della prima nidiata, venendo così incontro alle esigenze di liquidazione che incombono sull’area.

Oggi, il WWF ha inviato la nota che segue, al Sindaco di Teramo e, per conoscenza all'Assessore all'ambiente del comune di Teramo, alle Guardie Provinciali ed al Corpo Forestale dello Stato.

Risulta alla scrivente Associazione che il Sig. Sindaco di Teramo avrebbe firmato un’ordinanza di demolizione di un muro appartenete agli edifici dell’ex stabilimento Villeroy & Boch. Qualora ciò corrispondesse al vero, si chiede la sospensione dell’ordinanza al fine di consentire una migliore valutazione della situazione.
Come è noto, il muro in questione ospita una delle più importanti colonie di balestrucci presenti nella città di Teramo: questa specie è in forte diminuzione a causa della diffusione di insetticidi e della distruzione dei nidi.
La demolizione del muro comporterebbe la conseguente perdita di tutti i piccoli che attualmente sono ospitati nei nidi e che sono stati recentemente censiti in due occasioni da un veterinario.
Peraltro una parte dei nidi occupati dai pulli sono stati già distrutti. Su tale episodio la scrivente Associazione ha inoltrato una segnalazione alla Polizia Provinciale ed al Corpo Forestale dello Stato e si riserva ogni ulteriore azione nelle sedi opportune: i nidi ed i piccoli di balestrucci sono infatti protetti da leggi dello Stato e non possono essere rimossi (se non da soggetti riconosciuti ed autorizzati), né tanto meno distrutti.
L’edificio di cui si discute è nello stato attuale ormai da moltissimi anni e francamente non si comprende il motivo per cui non sia possibile attendere le poche settimane che ci separano dall’involo dei piccoli.
Non si conoscono le perizie che sarebbero alla base dell’ordinanza di abbattimento per la tutela della pubblica incolumità. Si fa però notare che se si fosse effettivamente determinata una situazione di pericolo, questa sarebbe dovuta ai lavori effettuati fino ad oggi, dato che l’edificio in questione prima dell’inizio di detti lavori non risulta abbia mai dato problemi da questo punto di vista. Si aggiunge, inoltre, che se vi fosse realmente il pericolo di crollo del muro non si comprende perché il transennamento effettuato nell’area si sia limitato a pochi metri dalla base del muro e non ad uno spazio corrispondente a tutta l’altezza del muro stesso come invece si dovrebbe.
Si evidenzia, peraltro, che l’intenzione di asportare i piccoli presenti e di trasportarli presso il Bioparco di Roma, intenzione illustrata sabato scorso dal personale della ditta che sta procedendo all’abbattimento dell’edificio nel corso di un sit-in organizzato dal WWF e da alcuni cittadini, non costituirebbe un’ipotesi percorribile ed è stata ampiamente criticata anche dal responsabile regionale della Lega Italiana Protezione Uccelli, dott. Stefano Allavena, proprio per la quasi certezza di non recupero dei piccoli una volta giunti a destinazione.Alla luce di quanto esposto, si chiede al sig. Sindaco di Teramo, qualora abbia provveduto alla predisposizione dell’ordinanza di abbattimento, di sospenderne l’efficacia e di farsi promotore di un incontro volto alla ricerca di una soluzione alternativa nel rispetto della normativa vigente sulla tutela della fauna, contemperando tutte le diverse esigenze.

Nei prossimi giorni il WWF continuerà a seguire la vicenda.