28.2.08

Per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti

Sabato 1° marzo dalle ore 10 presso la Sala della “Casa del Mutilato” in Piazza Dante a Teramo si terrà la tavola rotonda “Per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti”, organizzata dalla Sezione provinciale del WWF, con il contributo di COMIECO il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
All’incontro, moderato da Sandro Di Scerni, prenderanno parte Antonio Assogna (Assessore all’ambiente Provincia di Teramo), Gianluca Fioretti (Sindaco Comune di Monsano – Associazione Comuni Virtuosi), Claudio Capoferri (Vicesindaco Comune di Sant’Egidio alla Vibrata), Robert Verrocchio (Vicesindaco Comune di Pineto), Antonio Ciaffone (COMIECO), Franco Gerardini (Dirigente Settore Gestione Rifiuti Regione Abruzzo) e Dante Caserta (Presidente WWF Abruzzo).
Sono passati due anni da quando l’intero sistema impiantistico di smaltimento dei rifiuti della provincia di Teramo è collassato. Nel giro di pochi mesi furono sequestrate dalla magistratura le discariche di Tortoreto, Atri, Teramo e Notaresco, tutte interessate da pesantissimi problemi di carattere ambientale.
A distanza di oltre 700 giorni cosa è cambiato?
Da un lato è aumentata la produzione di rifiuti, dall’altro secondo gli ultimi dati disponibili (risalenti al 2006) si è registrata addirittura una lieve diminuzione della percentuale di raccolta differenziata rispetto all’anno precedente.
Nel frattempo i rifiuti del teramano sono stati trasportati verso discariche di altre province con maggiore inquinamento atmosferico dovuto al traffico e maggiori costi per i cittadini.
Due anni di discussione non sono stati sufficienti a trovare un sito dove realizzare una nuova discarica, mentre si è continuato ad insistere sull’ampliamento della discarica La Torre a Teramo o la riapertura della discarica in località Santa Lucia ad Atri.
Le ipotesi alternative di Isola del Gran Sasso e di Bellante sono state sconfessate dai primi cittadini delle due città, mentre la discarica di Irgine ha subito una bocciatura da parte della magistratura amministrativa.
Eppure, di fronte al caos determinatosi due anni fa, alcune Amministrazioni comunali della nostra provincia hanno dimostrato che è possibile fare qualcosa. Ci sono esempi virtuosi di Comuni che, adottando sistemi di raccolta domiciliare (cd. porta a porta) ed avviando la raccolta della frazione umida, hanno raggiunto in pochi mesi percentuali intorno al 50%, dimostrando che la raccolta differenziata è possibile e che, quando viene effettuata correttamente, è in grado di produrre effetti in tempi rapidissimi.
L'incontro di sabato sarà anche un utile momento di confronto per verificare le scelte più efficaci da adottare a livello locale, anche in vista dell’applicazione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti che chiede ai Comuni di dotarsi di sistemi di raccolta differenziata spinta.