5.2.16

Autodromo San Mauro: i consiglieri comunali salvaguardino il loro territorio!

Domani, sabato 6 febbraio, a Montorio al Vomano si svolgerà il Consiglio comunale che dovrà discutere la variante al Piano Regolatore Generale per consentire la realizzazione dell’autodromo a San Mauro.
Il WWF torna a chiedere all’Amministrazione Comunale di non approvare la variante e fermare questo scempio annunciato.
L’opera determinerebbe la distruzione di un’intera area collinare che verrebbe sbancata e livellata per fare posto ad una pista lunga circa 4 km e larga 10 metri: una colata di cemento e asfalto che occuperebbe un’area oggi agricola.
“I Consiglieri comunali di Montorio hanno la possibilità di svolgere quel ruolo di servizio per la collettività proprio degli amministratori, respingendo la cementificazione del loro territorio”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Oggi è molto di moda parlare di “consumo di suolo zero”, ma nella realtà, invece, si continua a costruire dappertutto, cementificando aree verdi ad alta valenza paesaggistica come se tali zone fossero “improduttive”. Continuiamo a impermeabilizzare il terreno, aumentando così il dissesto idrogeologico. È veramente assurdo che con tante aree industriali e artigianali ormai compromesse e in abbandono si vada a costruire un autodromo in un’area verde, distruggendo campi coltivati e uliveti”.
L’autodromo dovrebbe sorgere in un’area agricola non sufficientemente servita da infrastrutture adeguate per cui sarà necessario investire fondi pubblici per adeguare la viabilità esistente: una vera e propria contraddizione in un periodo nel quale si chiudono ospedali e punti nascita e gli enti pubblici non hanno neppure i soldi per la manutenzione ordinaria delle strade!
E, oltretutto, l’opera se è palesemente insostenibile dal punto di vista ambientale, lo appare anche da quello economico. In tutta Italia si registrano situazioni di crisi degli autodromi e motodromi esistenti, anche in regioni che hanno tradizioni e storie legate ai motori molto più consolidate della nostra. Per quale motivo, quello che è in crisi nel resto d’Italia, dovrebbe funzionare nelle colline di Montorio al Vomano?