27.4.12

Dal 1° maggio una nuova VIA?

Giovedì 26 aprile il Comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo è stato chiamato a visionare e discutere ben 43 progetti!
Poco più della metà dei progetti sono stai effettivamente esaminati.
Ma dal prossimo 1° maggio, con l’entrata in vigore della nuova legge sul funzionamento del Comitato, i cittadini avranno nuovi diritti e si potrà finalmente decidere in maniera trasparente e partecipata il futuro della nostra regione.
Associazioni e Comitati in questi anni hanno più volte denunciato la deriva autoreferenziale del Comitato V.I.A. che ha deciso su una media di 250 progetti l’anno dal chiuso di una stanza senza alcun vero confronto con i cittadini: nessun sopralluogo svolto in questi anni e nessuna inchiesta pubblica realizzata, nonostante questa sia una possibilità prevista dalla legge nazionale sulla V.I.A. per discutere con la cittadinanza i progetti più controversi; documenti progettuali cartacei da consultare in maniera farraginosa (con migliaia di fotocopie) andando a L’Aquila in orario d’ufficio ed audizioni concesse (o negate) in maniera del tutto arbitraria dal Presidente del Comitato senza neanche una risposta scritta alle richieste avanzate; procedure di V.I.A. su progetti nei delicatissimi Siti di Interesse Comunitario (che coprono oltre il 30% del territorio regionale) senza alcuna forma di pubblicità; convocazioni del Comitato V.I.A. con ordini del giorno di fatto segreti, visto che a precise richieste per la sua pubblicazione sul proprio sito la non ha inteso rispondere.
Questo è stato finora il Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo, regolato da semplici Delibere di Giunta Regionale e non già, come accade in quasi tutte le regioni italiane, da una norma di legge regionale.
Dal 1° maggio finalmente aziende e cittadini si muoveranno in un quadro più trasparente che farà bene alla qualità dei progetti con garanzie per tutti. In questo modo sarà più facile evitare quello che è accaduto sul Centro Oli ad Ortona, fermato dopo una vera e propria sollevazione popolare con le autorizzazioni, comprese quelle regionali, già concesse.
Chi sta cercando di bloccare queste norme, lo sta facendo con argomenti incredibili e a volte risibili, come sostenere di non essere in grado di inviare ai consiglieri regionali via e-mail gli ordini del giorno del Comitato: se gli uffici regionali non riescono a garantire cose del genere ci chiediamo come possano valutare decine di progetti e piani assai complessi. È evidente che sono posizioni strumentali di chi vuole mantenere rendite di posizione ed uno status quo che però fa male al resto dei cittadini regionali ed all’ambiente.
Per questo manterremo alta la guardia contro ogni tentativo di annullare questa legge perché i diritti acquisiti non si toccano: del resto la nuova direttiva sulla V.I.A., appena varata in Europa, è tutta basata sulla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Evidentemente ci sono politici e dirigenti regionali che vogliono “fermare l’orologio” rispetto al raggiungimento di standard elevati di trasparenza e partecipazione previsti dalla Convenzione di Aarhus sulla partecipazione che è legge dello Stato Italiano dal 2001.

Cosa prevede la nuova legge?
  • newsletter a cui tutti i cittadini e gli organi d'informazione possono iscriversi per ricevere costantemente le informazioni sui progetti e sull'iter progettuale;
  • invio delle convocazioni ai consiglieri regionali e pubblicazione sul sito WEB della Regione;
  • sopralluogo da parte del Comitato V.I.A. su richiesta di almeno 100 cittadini o 2 Associazioni ambientaliste;
  • controllo su almeno il 20% dei progetti approvati scelti a caso per verificare il rispetto delle prescrizioni del comitato, come limiti alle emissioni, il rispetto dei tracciati, monitoraggi ambientali ex-post ecc. (attraverso l'ARTA). L’obbligo del monitoraggio è previsto dal 2006 dal Testo Unico sull’Ambiente, ma in Abruzzo le procedure erano demandate di fatto al proponente che così diventava controllore di se stesso;
  • risposta scritta alle richieste di audizione al Comitato e motivazione in caso di diniego;
  • pubblicazione sul WEB di tutti gli elaborati progettuali in pdf che potranno essere consultabili in qualsiasi ora e da qualsiasi posto senza costringere gli interessati a recarsi a L’Aquila, peraltro distogliendo il personale della Regione dal proprio lavoro;
  • obbligo per i membri del Comitato V.I.A. di ricevere preventivamente gli elaborati progettuali (sembrerà incredibile, ma accadeva frequentemente che i membri del Comitato V.I.A. arrivassero alle riunioni senza aver ricevuto i materiali su cui dovevano esprimersi).