16.11.10

Tagli all'ambiente

In tre anni il bilancio del Ministero dell’ambiente subisce un taglio del 60% (nel 2009 venivano destinati a questo dicastero 1,2 miliardi di euro, mentre nel 2011 la disponibilità sarà di circa 514 milioni di euro).
Il WWF denuncia questa situazione di progressiva estinzione delle politiche ambientali del IV Governo Berlusconi in un dossier, rilevando, tra l’altro, che nel 2011 al Ministero dell’Ambiente, che è di gran lunga all’ultimi posto dei dicasteri con portafoglio verrà assegnata una cifra equivalente al costo di una Fregata Multimissione FREM (500 mln).
Il WWF fa notare che anche i dicasteri che intervengono su terreni analoghi a quello del Ministero dell’Ambiente quali Ministero per i beni e le attività culturali e quello delle Politiche agricole subiranno nel triennio 2011-2013 riduzioni di spesa (stabilite dai decreti governativi), che si aggirano però attorno, rispettivamente al 20 e 30%, mantenendo comunque una disponibilità nel 2011 rispettivamente di 1,4 miliardi di euro e di 1,5 miliardi di euro.
“La situazione economico-finanziaria del Ministero dell’Ambiente è unica e drammatica. Le cose sono talmente gravi da mettere in discussione il ruolo stesso di questo dicastero, la possibilità materiale d’incidere nelle politiche, di contare nei contesti internazionale, di guidare ed indirizzare le azioni settoriali d’interesse nazionale anche in ambiti delicati che riguardano la vita delle persone come quelli della difesa suolo e dell’assetto idrogeologico. Occorre al più presto equilibrare la ripartizione dei tagli su tutti i Ministeri in modo che la manovra sia più equa e non vessatoria rispetto al Ministero dell’Ambiente”, commenta il Presidente del WWF, Stefano Leoni.
Nel dossier del WWF si denuncia che proprio con riguardo agli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico mentre nel 2010 c’erano risorse per 175 milioni di euro (per interventi sul rischio idrogeologico e per gli interventi strategici di mitigazione), nel 2011 i fondi destinati a questo scopo, in presenza di un’emergenza che non è mai finita a partire dal disastro di Messina del 2009 per finire con la richiesta di stato di emergenza da parte di 5 Regioni, ammontano a 32,7 milioni di euro con un taglio dell’81%.
Il WWF nel suo dossier denuncia, inoltre, che anche in campi di intervento chiave per la stessa economia del Paese, il Governo in carica non propone alcuna misura innovativa rischiando concretamente di perdere il treno dell’economia pulita.