7.11.07

Una scarpetta fuori misura...

Ormai prossimo all’apertura, il Centro commerciale Gran Sasso sta inondando Teramo di pubblicità nella quale mostra come proprio logo una Scarpetta di Venere stilizzata, definendola “la regina delle orchidee per il regno dello shopping”.
Si è voluto forse dare un segno di leggerezza ad un intervento sicuramente pesante sul territorio destinato ad aumentare il traffico privato e l’inquinamento.
La Scarpetta di Venere è una rara orchidea spontanea che fiorisce da maggio a luglio, il cui nome scientifico è “Cypripedium calceolus”. Essendo a rischio di estinzione è anche presente nella Convenzione di Washington sul commercio delle specie in pericolo.
Il nome volgare deriva da una leggenda secondo la quale Venere, mentre era a passeggio con Adone, fu costretta a cercare riparo a causa di un temporale. Nella corsa la dea avrebbe perso una scarpetta che, alla fine del temporale, si sarebbe trasformata in un fiore il cui petalo centrale si modellò proprio a forma di scarpetta dello stesso color oro di cui era fatto il calzare di Venere. L’epiteto calceolus è appunto il diminutivo del latino calceous che significa “copripiede sottile” e da cui deriva anche il termine calza.
Sul sito del nuovo centro commerciale si trova anche una parte dedicata alla presentazione di questa bellissima orchidea che viene descritta come “il fiore più raro e pregiato del Parco Nazionale del Gran Sasso”.
Tutto bene?
Non proprio, perché la Scarpetta di Venere con il Gran Sasso non risulta avere niente a che fare, visto che vegeta essenzialmente sulle Alpi ed è segnalata solo in due stazioni in Abruzzo: sul massiccio della Majella e in una valle del Parco Nazionale d’Abruzzo.Quindi, a meno che i proprietari o i responsabili del marketing del centro commerciale Gran Sasso non abbiano fatto una scoperta botanica di grande importanza, il logo prescelto non sembra proprio il più adatto …